San Marino. Madre Teresa ci ricorda: «Il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto» … di Don Mangiarotti

Di fronte a quanto accade non possiamo rimanere inerti, la prima cosa da fare è la chiarezza di un giudizio, che diventa opera di bene. Già lo ricordava san Giacomo nella sua infuocata lettera: «Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?»

Ci è chiesta un’opera di pace, a tutti i livelli, in ogni circostanza, come ricorda il Comunicato di Comunione e Liberazione: «Non possiamo pensare di rimanere a guardare gli eventi aspettando che passino. E non solo perché questa volta il conflitto si spinge nel cuore dell’Europa, ma perché subiremo per molto tempo le conseguenze di questa tragica vicenda bellica. Già Eschilo osservava che la prima vittima di ogni guerra è la verità. La menzogna alimenta l’odio, crea inimicizia, apre solchi profondi tra cristiani, fratelli nella fede che si combattono senza sapere perché. Sentiamo molto vere in questo momento le parole di papa Francesco nella Fratelli tutti: “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni.”»

Abbiamo visto Papa Francesco andare con parresia evangelica all’Ambasciata russa a chiedere la pace, e vorremmo avere tutti la capacità, secondo le nostre possibilità, di compiere gesti buoni, secondo la cara preghiera di san Francesco «Signore, fa di me uno strumento della tua pace…»

E, riflettendo su questi eventi, non possiamo dimenticare il grido di Madre Teresa di Calcutta, quando, nel 1979, ricevette il Premio Nobel per la pace: «…Io sento che il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa. E leggiamo nelle Scritture, perché Dio lo dice molto chiaramente: “Anche se una madre dimenticasse il suo bambino, io non ti dimenticherò. Ti ho inciso sul palmo della mano”. Siamo incisi nel palmo della sua mano, così vicini a Lui che un bambino non nato è stato inciso nel palmo della mano di Dio. E quello che mi colpisce di più è l’inizio di questa frase, che “Persino se una madre potesse dimenticare, qualcosa di impossibile, ma perfino se si potesse dimenticare, io non ti dimenticherò”. E oggi il più grande mezzo, il più grande distruttore della pace è l’aborto. E noi che stiamo qui, i nostri genitori ci hanno voluti… I nostri bambini li vogliamo, li amiamo, ma che cosa è di milioni di loro? Tante persone sono molto, molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa dove tanti ne muoiono, di malnutrizione, fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo è ciò che è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio stesso bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla.»

Se «la prima vittima di ogni guerra è la verità», allora dobbiamo tutti fare i conti, con semplicità, sincerità e dolore, con quanto ci ha ricordato questa grande santa della carità: «il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa».

Non cediamo alla retorica di un pacifismo che non sa leggere le cause profonde del male, non rinunciamo a quanto la nostra tradizione ci insegna proprio ricordandoci l’esistenza del peccato originale, non dimentichiamo che anche una sola goccia di veleno rende tutto il cibo dannoso, mortifero. La vita va difesa a 360 gradi, e ogni attentato, ogni cedimento, ogni menzogna che fa passare come diritto un delitto, è un tassello, un appoggio alla spirale di violenza e sostegno alla guerra.

Non possiamo pensare di condannare la retorica di chi vuole difendere il proprio diritto a invadere e conquistare un popolo libero sottoscrivendo la retorica di un diritto inesistente a sopprimere una vita innocente.

 

Gabriele Mangiarotti