San Marino da tempo non è più in forma e tuttavia vuole progredire, sa che potrebbe essere ad un punto di svolta. Ne abbiamo parlato con l’ex consigliere e candidato tra le fila della Dc Massimo Ugolini.
Quali sono a suo avviso le priorità di San Marino?
“C’è un disavanzo strutturale, la prima priorità è il riequilibrio della finanza pubblica, l’indipendenza di uno Stato passa attraverso l’autosufficienza economica. Ciò non significa ovviamente inaugurare una stagione di tagli indiscriminati ed innalzamento della pressione fiscale, la persona al contrario deve tornare al centro. Certo non ci sono facili ricette ma ciò che va tagliato sono le consulenze, i soldi gettati via inutilmente. Poi serve nuova ricchezza fatta di economia sana, che si traduca in entrate per lo Stato, per questo motivo è cruciale riuscire a tornare attrattivi e fare in modo che arrivino aziende in Repubblica”.
A proposito di crescita, lei ha partecipato ai tavoli tecnici per il rilancio della smac, a che punto siamo?
“Considero la Smac uno strumento molto importante il cui sviluppo di fatto è stato però abbandonato negli ultimi anni, da un lato aumenta i consumi in territorio, dall’altro va migliorata per cercare di non affliggere l’attività quotidiana degli esercenti”.
Da ex membro della commissione giustizia come giudica la fase che attraversa questo delicato settore?
“In cima all’agenda del prossimo governo dovrà esserci il ripristino dello Stato di diritto, senza una giustizia efficiente difficilmente un Paese riesce ad attrarre nuove imprese, si tratta di un asset fondamentale”.
Il settore bancario-finanziario le è particolarmente caro. Come si esce a suo avviso dalla crisi che lo ha colpito tanto duramente?
“Il settore bancario finanziario è uno di quelli sui quali va sicuramente ricreata fiducia. Il problema dei problemi è correlato alla presenza dei crediti deteriorati nei bilanci degli istituti. Vanno messe in campo delle soluzioni tenendo conto che tante garanzie sottostanti ai famosi crediti non performanti, Npl, sono immobili. La crisi del mercato immobiliare ha lasciato cicatrici profonde ed è sulla sua ripartenza che occorre puntare. Questo anche attraverso un nuovo prg che possa riqualificare e valorizzare il territorio tenendo certamente in considerazione le esigenze delle famiglie”.
A proposito di territorio e ambiente, cosa può dire della gestione dei rifiuti?
“Non mi sento di entrare in polemica o fare critiche, certo è urgente una verifica, penso che vada rivisto e migliorato il sistema del porta a porta, è innegabile siano emersi dei problemi, uno Stato se vuole essere autosufficiente deve cominciare a porsi domande anche in merito allo smaltimento dei propri rifiuti”.
Parliamo delle nostre eccellenze.
“Ci sono a mio avviso diversi settori su cui potremmo tornare a fare la differenza. Un settore su cui dovremmo puntare molto è l’istruzione attraverso la nostra Università. E’ un ambito che incarna il futuro stesso e il futuro sono i nostri figli. Dunque è inteso che sui figli non si risparmia mai, per loro si investe sempre. Dare loro l’opportunità di studiare a San Marino offre un doppio vantaggio, da un lato la qualità del percorso di studi, dall’altro il fatto di trovarsi su un territorio sicuro e protetto grazie alle nostre forze dell’ordine. Sapere che i propri figli vanno a studiare a San Marino e si trovano in un luogo sicuro non ha prezzo, è un elemento di competitività. Ciò vale anche per la Sanità, altro settore che andrà valorizzato perché si tratta di una nicchia di sviluppo. Serve una grande opera di sburocratizzazione di tutto l’apparato pubblico. Nello specifico i medici devono tornare a fare i medici. Oggi passano più tempo davanti al computer per pratiche di carattere burocratico che a curare i pazienti”.
Un giudizio sulla passata legislatura?
“Il Paese si è bloccato, si è persa fiducia sia dentro che fuori, la cosa più complicata che si troverà a fare la maggioranza che si verrà a creare sarà proprio riportare un clima di fiducia”.