Il consigliere Nicola Renzi, ex membro di Alleanza popolare ed ora parte di Repubblica Futura, ha questa sera calato la maschera dopo essere stato oggetto di alcuni articoli di critica politica e di cronaca giudiziaria che parlavano dei suoi collegamenti con il commissario della legge Buriani, in particolare telefonate tra i due.
Evidentemente la pubblicazione di questi articoli sembra aver messo in crisi l’ex Segretario alla Giustizia Nicola Renzi, che questo pomeriggio nel Comma Comunicazioni del Consiglio Grande e Generale ha iniziato a fare scomposte dichiarazioni pubbliche contro il nostro direttore, ovviamente senza mai citarlo apertamente ma facendo capire a chi fossero destinate tali minacce, cercando di difendersi dall’accusa. Tuttavia le sue azioni sono state ben lontane dalla condotta attesa da un rappresentante eletto dai cittadini sammarinesi.
Renzi ha pensato di poter usare la sua immunità parlamentare per proteggersi, pensando che questo gli potesse garantire l’impunità per qualsiasi reato commesso. Tuttavia, l’immunità parlamentare è solo a tutela delle opinioni espresse dal parlamentare, e non protegge da reati comuni come le minacce o le diffamazioni.
La sua azione di minacciare chi ha scritto un articolo che riguarda il suo imbarazzante collegamento con Buriani non solo dimostra un atteggiamento arrogante e sprezzante nei confronti della libertà di stampa, ma anche una completa mancanza di rispetto per i diritti degli altri e per il ruolo delle istituzioni.
Questa vicenda è un triste esempio di come un rappresentante eletto possa abusare del suo potere per proteggersi, senza alcuna considerazione per il bene pubblico o per la giustizia. La sua azione dimostra anche l’importanza della libertà di stampa come pilastro della democrazia, che deve essere protetta e difesa dai rappresentanti eletti invece di essere attaccata e minacciata come in questo caso e solo perché si è permessa di scrivere del potente di turno.
Ecco la trascrizione dello stralcio del suo intervento di questo pomeriggio, 20 febbraio 2023 nel Comma Comunicazioni in Consiglio Grande e Generale : ”Un’ultima cosa la vorrei dire perchè in questo paese mi sembra ciascuno di noi continua ad essere animato dai fantasmi del passato. Speravo che ci fosse stata una commissione d’inchiesta e che adesso si facciano i processi. Speravo che nell’una e negli altri si accertassero le verità. Non ho dubbi che sia così. A me è capitato di andare a testimoniare in un procedimento e vedo che subito qualcuno si è scatenato. E quindi ha chiesto sostanzialmente un plotone di esecuzione per me … non in questa aula, e sono lieto che questa richiesta non sia avvenuta in questa aula. Io credo che questo clima non possa andare avanti in questo modo. Io non credo che faccia bene all’amministrazione della giustizia, credo che non faccia bene alla politica, credo non faccia bene nemmeno a chi di queste cose ha piacere di ridere ma invece probabilmente dovrebbe farsi qualche domanda. Forse più di qualche domanda ma su questo torneremo certamente con più dovizia di particolari perchè come diceva un noto politico italiano molto bravo e a mio avviso molto stimato da me … diceva che è giusto porgere l’altra guancia ma è anche vero che il signore di guance ce ne ha fatte due. Io le ho finite ed ora bisognerà fare quello che in ogni paese normale si fa per difendere la propria dignità. Grazie”
Ma che cosa ha pubblicato il nostro direttore da farlo arrabbiare così? Solo articoli di cronaca giudiziaria ed editoriali di critica politica/giudiziaria. Eccoli qui:
