Scrive Mario Fantini nella lettera del 4 marzo 2011 “…A San Marino il Governo e le autorità hanno rivendicato la loro estraneità alla vicenda giudiziaria creando una barriera che è servita di sostegno alle accuse italiane…”.
Mario Fantini con estrema lucidità aveva capito di essere stato abbandonato. E ancora scrive:”… non si è voluto studiare ed analizzare scientiFIcamente il fenomeno nella sua complessità. Non c’è stato e non c’è tuttora un settore dello Stato, una istituzione, un ufficio, un ordine, un organismo associativo che conosca esattamente e professionalmente quanto è avvenuto alfine di poter tutelare gli interessi del Paese e delle due istituzioni bancarie…”.
Un punto fondamentale della storia di Cassa e del Paese: la tremenda consapevolezza di aver creato qualcosa di estremamente importante per lo Stato sammarinese ma di talmente tecnico (semplice per gli esperti del settore) per i funzionari di Stato da non essere capito neanche dai Segretari di competenza.
Vuoto culturale pauroso.
Affermazione quanto mai attuale ai giorni nostri. Continua Fantini: “…È cresciuto, invece il confronto inutile fra innocentisti e colpevolisti, senza la conoscenza esatta delle regole, della loro applicazione in rapporto alle accuse formulate…”.
Il banchiere ha colto in poche parole quello che capita spesso in un Paese di sole 33.000 anime.
Stefano Ercolani su La RepubblicaSM
Fine seconda parte