Sta creando diverso scalpore l’articolo de Il Resto del Carlino sui flussi di denaro dalla Romagna per finanziare la Jihad. Sarebbe in effetti proprio questo il sospetto che ha portato la Digos e la Guardia di Finanza a perquisire nei giorni scorsi alcuni stranieri tra le province di Rimini, Cesena e Ravenna. Allarme dunque su Rimini che secondo il quotidiano riminese sarebbe diventato il centro di riferimento dei salafiti oltranzisti di tutta la Regione. Polemiche a non finire ma nessuno si deve sentire offeso perché quanto racconta il Carlino è assolutamente vero e documento. Non solo. Siamo in grado di poter affermare che tale preoccupazione può essere estesa alla Repubblica di San Marino. In una delle recenti relazioni della Digos infatti si legge di un soggetto “legato al terrorismo internazionale di matrice islamica, poi identificato dalla Digos di Bologna, nei cui confronti sono in corso accertamenti di p.g. (anche mediante attività rogatoriale in corso di predisposizione) da parte delle stessa Digos per attività di riciclaggio svolta a San Marino”. Tornando a Rimini i controlli avrebbero riguardato nove commercianti e piccoli imprenditori nel settore alimentare che sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura distrettuale di Bologna. Il reato ipotizzato è quello di associazioni con finalità di terrorismo. Gli indagati provengono da Marocco, Tunisia, Albania e Macedonia. Insomma più che polemizzare si dovrebbe tenere alta la guardia sia a San Marino, che a Rimini.
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