Il clima come era prevedibile si è scaldato parecchio nella prima giornata di Consiglio Grande e Ge- nerale, lo scorso 18 aprile, giorno in cui peraltro è stata definitivamente autorizzata la (s)vendita dei crediti che Cassa di Risparmio vanta(va) nei confronti di Delta, oltre 1 miliardo di euro.
E proprio sui vertici di Cassa si è puntato il dito.
Così il Consigliere Gian Matteo Zeppa di Rete ha ripercorso la ‘storia’ di due persone a suo dire “abili nel farsi trovare sempre pronti dalle chiamate provenienti dall’alto; uomini adatti per ogni stagione politica, passati senza colpo ferire da Banca Centrale a Cassa di Risparmio”.
Da un lato Fabio Zanotti “Prima console della Repubblica a Bologna, avvocato, da luglio 2016 membro del Consiglio Direttivo di Banca Centrale. Ossia un ‘controllore’. Poi arriva ‘la chiamata’: qualcuno gli dice che dovrà andare in Cassa di Risparmio, ed allora il primo colpo di teatro: il 14 Settembre 2017, unitamente a quasi tutto il Consiglio Direttivo di BCSM, si dimette”.
Dall’altro Antonio Kaulard “Persona multitasking. Da Marzo 2017 membro del Consiglio Direttivo di BCSM, anche lui quindi un ‘controllore’, dimessosi pure lui il 14 Settembre 2017 da tale organo. Una vera Caporetto ‘bancaria’ sammarinese quel giorno…”. Poi il Consigliere propone all’aula un lungo elenco di incarichi che dal 1999 ad oggi sarebbero stati affidati ad Antonio Kaulard perché “evidentemente – commenta – il signore in questione ha delle indubbie capacità manageriali. En- trambi, Zanotti e Kaulard siedono oggi con ruoli differenti negli organismi apicali di Carisp. Il primo ne diventa il Presidente, il secondo diventa un Consigliere del CDA. “Zanotti – dice il Consigliere Zeppa – in poco tempo si adatta perfettamente nell’impersonare ciò che evidentemente non può appartenergli per esperienza lavorativa: si dedica anima e corpo ad una vera, o presunta, ristrutturazione bancaria, che poco ci azzecca con gli studi giuridici effettuati. Licenzia e sposta persone; crea un vero clima di terrore all’interno delle riunioni del CDA, convocandolo anche in giornate festive. Utilizza la carta di credito aziendale, per importi che sforano ed a volte passano i 2000 euro mensili, per pranzi e cene, pieni di benzina e stanze d’albergo.
Il che, intendiamoci, non è che sia sbagliato: ma che lo faccia con la sua, e non con quella che gli ha messo a disposizione la Banca, quella banca salvata anche con tutti i soldi dei sammarinesi”.
“Ora essendo stati sino al 14 settembre 2017 in Banca Centrale – è il ragionamento del Consigliere Zeppa, Zanotti e Kaulard non possono non sapere che l’ex dg di Banca Centrale Savorelli e il Signor Siotto, hanno presentato non una, ma due richieste di conciliativa presso l’Ufficio del Lavoro di San Marino.
Ovviamente per arrivare a ciò, entrambi hanno depositato delle memorie, con annesse richieste di risarcimento per illegittimità del licenziamento, richiedendo una indennità allo Stato di 690mila euro Savorelli e di 300mila euro Siotto.
Conciliative che fortunatamente non hanno avuto il via libera da parte degli organismi chiamati in causa. Ma è ciò che scrivono i due ex membri della Vigilanza di BC che lascia di stucco. “Il signor Siotto – spiega Zeppa – scrive nero su bianco:
– che tutti, e ribadisco tutti gli attori in scena, sapevano della crisi di liquidità dell’intero sistema creditizio conseguente alla Volutary Disclosure;
– che tutti erano al corrente che il CIS tra Giugno e Luglio 2017, era in assoluta emergenza, chiedendo per questo, aiuto direttamente a Banca Centrale;
– che dopo gli attacchi sulla stampa, oggi BCSM neghi che l’operazione titoli NON ERA CERTAMENTE UN VANTAGGIO PER BC, ma necessaria per salvare banca CIS; ci aggiungo io…di fatto hanno creato un pericolosissimo precedente all’interno di BC!
– che l’intero Consiglio Direttivo era favorevole ad attribuire a Savorelli operatività straordinarie, a cui diedero il placet tra il 24 ed il 31 Maggio 2017.
– che tra le altre cose, l’amplissimo mandato concesso a Savorelli dall’intero Consiglio Direttivo, di cui facevano parte i nostri moderni Mimì e Cocò, non prevedeva alcuna informazione preventiva, ma solo una rendicontazione delle scelte fatte ed effettuate, appunto perché appartenenti ad un in ambito eminentemente straordinario;
– che di tutti gli interventi urgenti svolti da Savorelli e Siotto, ne erano informati tutti gli uf ci preposti, perché evidentemente nella straordinarietà delle scelte non potevano comunque esimersi dal farlo;
– che corrisponde completamente al falso che BC fosse all’oscuro dei rapporti affettivi del Siotto con Okaue Chio, sua moglie, strettamente riferibile ai titoli Demeter di Advantage FInancial.
Anzi, ci mette il famoso carico da 11: ‘Erano uscite sulla stampa delle contestazioni prima che l’o- perazione avvenisse e BC anziché chiedere chiarimenti mi ha espres- so la sua solidarietà. Esiste anche uno scambio di note in cui si parla di una ricognizione delle posizioni dell’Advantage e del rapporto di Siotto con Tkaue. Della ricognizione era informato il CCR, che a nome di tutto il governo gli ha espresso solidarietà (verbale del 30 giugno 2017)’.
-che è presente una relazione datata 13 Settembre 2017, ovvero il giorno prima che la quasi totalità del Cda di BC si dimettesse, sull’acquisto intercorso il 20 Luglio in cui banca CIS e BC concordano che una parte del pagamento avvenisse subito (33 milioni) e i restanti 10 milioni dopo 3 mesi”.
“Con questo specifica Zeppa – lungi da me riabilitare le figure di Savorelli e Siotto, da noi sempre aspramente criticate anche in Commissioni Finanze segrete. Ma le memorie depositate da entrambi non possono non smuovere le coscienze. Questa maggioranza si è sempre stretta a difesa dei propri Segretari di Stato, in maniera acritica. Ma è impossibile che tutto ciò che è accaduto in BC non fosse a conoscenza almeno dei membri del CCR.
Come è altrettanto impossibile che persone con una così alta considerazione quali Zanotti e Kaulard, non conoscessero gli enormi rischi che quali membri del consiglio direttivo di BC avevano. Ed ora chi li pagherà i cocci? Certamente non loro. Certamente non la politica. Ma l’intera cittadinanza che impassibile ha assistito alla defenestrazione dei vertici di Cassa, con la loro sostituzione anche con persone che avevano il compito di vigilare sull’intero sistema del credito del risparmio”!
“Ed allora la domanda nasce spontanea – conclude Zeppa – i Segretari di Stato hanno mai messo al corrente i membri dei propri partiti? Sì o no? La dimostrazione è una circolare datata 13 di Marzo 2018, del Segretario al Lavoro Zafferani, indirizzata all’Ufficio Industria, Artigianato e Commercio, Ufficio del Lavoro, Ufficio di Controllo e Vigilanza sulle Attività Economiche e Centro di Formazione Professionale e per le Politiche Attive del Lavoro asserisce che è “quindi estremamente prezioso ricercare nell’ambito di ciò che la legge non vieta esplicitamente, le condizioni per dare risposte positive alle richieste delle imprese, ed evitare di ragionare nel senso di ritenere vietato quello che non è esplicitamente permesso”. La RepubblicaSM