C’è molta agitazione all’interno delle formazioni politiche presenti in Consiglio.
Un tourbillon che evidenzia le difficoltà che la politica sta attraversando e che, si spera, di porvi almeno un parziale rimedio con incontri interni. Dei socialisti si è detto già a lungo, restano al momento il Pdcs e l’Upr che hanno già fissato le date dei loro faccia faccia.
I democratici cristiani si ritroveranno stasera per l’abituale riunione quindicinale.
Pare non ci sia un Odg o una bozza di Agenda dei lavori. Si potrà parlare a ruota libera. Almeno è quanto ci hanno assicurato i vertici democristiani anche se è difficile credere che non ci sia un canovaccio.
Più concreti i fedelissimi dell’Unione per la Repubblica.
L’Upr si è già incontrato, come Direttivo lunedì, si incontrerà domani come Assemblea.
Sul tavolo due nomine. La prima riguarda la sostituzione di Pier Marino Menicucci, messosi da parte volontariamente dopo le ultime vicende giudiziarie: “Una scelta moralmente dovuta al Partito con un mio passo indietro e per permettermi una difesa in tutta libertà”, la sintesi della motivazione che lo ha portato alla decisione presa.
Più complessa la nomina del nuovo presidente: in pole c’è Marco Podeschi. Se così fosse scatterebbe anche il cambio nel ruolo di capo gruppo consiliare.
Via Podeschi, la scelta sarà ristretta tra Giovanni Lonfernini, Pier Marino Mularoni e William Giardi.
In base alle esperienze passate ed alle problematiche che il Consiglio dovrà gioco forza affrontare in tempi molto stretti potrebbe essere la volta di Lonfernini.
‘Radio Talpa’ infine ha fatto sapere, ieri, che la proposta socialista per “una nuova maggioranza”è interessante e da non bocciare a priori, anzi da esaminare con molta attenzione. Si tratta del futuro del Paese”.
La Tribuna