San Marino. Prime risposte all’emergenza casa in favore dei cittadini. Libera le illustrerà pubblicamente nella serata di lunedì a Domagnano

Il “PDL Casa” ha una valenza politica su diversi registri: è la concretizzazione del lavoro, dei concetti e dei principi irrinunciabili per Libera, che oggi sono legge; ma è anche una risposta materiale e tangibile ad un problema molto sentito dai cittadini, dalle famiglie, dai giovani. 

Mentre prepara la serata pubblica di lunedì, alle ore 21, presso la Sala Montelupo di Domagnano, per spiegare nel dettaglio, ai cittadini, tutte le novità, Libera ne anticipa alcune particolarità e racconta in conferenza stampa la cronologia di questa legge, puntando il dito su quanto è avvenuto in Consiglio e in Commissione. 

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“Ci ha lasciato molto perplessi l’atteggiamento delle opposizioni – spiega Guerrino Zanottila cui compattezza nel bocciare questa legge, non ha avuto riscontro nelle posizioni sostenute durante le diverse fasi di confronto. Il contegno distruttivo penso sia dovuto più ad una posizione strumentale, che non nel merito dei contenuti”. 

Gli fa eco Vladimiro Selva che focalizza l’attenzione sul metodo perseguito: “Le prime bozze, che erano pronte in autunno, sono state sottoposte al confronto in maggioranza, dove nonostante le diverse posizioni, è stata trovata una sintesi. Non ci siamo cristallizzati su questo risultato e abbiamo aperto la condivisione anche alle forze di opposizione. Dalle quali sono arrivate proposte pertinenti ed emendamenti verso i quali abbiamo cercato di essere il più disponibili possibile. Il voto contrario ci ha lasciato sorpresi. Il problema casa non è di Libera, ma è della gente”. 

Le novità salienti: mutuo prima casa più accessibile grazie all’aumento del contributo dello Stato in conto interessi. Più semplici le procedure di cointestazione per le coppie e garanzie anche per i single.  Viene reintrodotta la garanzia dello Stato sul mutuo prima casa per i giovani under 45 a basso reddito. Bonus ristrutturazione vincolato all’utilizzo o all’affitto dell’immobile, e modulato in base al reddito del proprietario. Ci sarà inoltre un censimento, ha anticipato il Segretario Ciacci, degli immobili sfitti o allo stato rustico per creare una banca dati che dovrà essere aggiornata anno per anno e costituire la base analitica del patrimonio abitativo inutilizzato, per futuri provvedimenti. 

Ed è sempre il Segretario al Territorio a fornire i primi dati disponibili sui contratti d’affitto registrati nel biennio 23/24. Sono 254 quelli di durata annuale; 44 quelli di durata superiore; 260 fino a tre anni; 17 che vanno oltre. In tutto, 575 contratti registrati per una media di 7.354 euro di canone d’affitto annuo. La materia è complessa, con ambiti che spesso sfuggono alle statistiche ufficiali (ci sono i contratti temporanei per gli studenti e ci sono contratti che non vengono registrati, oppure lo sono parzialmente) ma va sicuramente riconosciuto che è la prima volta in cui si può ragionare su una base di dati certi. Poi ci sono le residenze atipiche (quelle che secondo alcuni hanno alterato il mercato degli affitti) per le quali è stata fissata una soglia di sbarramento molto più alta che in precedenza. 

“Il nostro obiettivo – focalizza il Segretario Ciacciè stato ampliare la platea di accesso agli affitti, salvaguardando quanto più possibile il locatario e il locatore. Come facciamo, ad esempio, con l’equo canone calmierato e agganciato alla disciplina fiscale”. Che è solo uno degli aspetti di questa legge, da considerare in tutta la sua interezza. “Tutto questo non serve a niente?” provoca. “Vedremo! Da qualche parte bisognava cominciare e qualche scelta l’abbiamo fatta, ma siamo sempre disponibili a ragionare. Sicuramente servono altre leve, che abbiamo previsto e che attueremo tramite decreto. Per noi era molto importante non svuotare le case dove sono presenti le famiglie”. 

L’edilizia sociale è un altro vulnus su cui sarà necessario intervenire. Rivela che le domande in lista di attesa per una casa, sono circa una sessantina. Qualche tempo fa, era stato emesso un bando per cercare appartamenti da destinare all’edilizia sociale, ma non ha avuto un gran successo. Tuttavia, quello che più gli interessa è la programmazione che da questo momento si farà. “Non vogliamo più fare scelte in emergenza, ma vogliamo programmare gli interventi necessari, anche per ridisegnare il territorio su principi irrinunciabili, per altro contenuti nel programma di governo”. Nel frattempo, l’applicazione della legge verrà sottoposta ad attento monitoraggio per valutarne gli effetti e poi, fra un anno, predisporre le eventuali modifiche.