San Marino. “Questione di concorrenza” con Rimini, o semplice invidia? … di Alberto Forcellini

Ha fatto discutere non poco, ieri mattina, il titolo de Il Resto del Carlino sulla “Questione San Marino” riportato anche nelle locandine con la scritta: “Viaggio a San Marino dove bar e ristoranti sono aperti”.

Invece di prendere ad esempio un paese, piccolo d’accordo, che riesce a mettere in campo misure di contrasto al dilagare dei contagi, senza svenare l’economia, lo si pone quasi in ridicolo, alimentando solo invidie e gelosie. E poi forse non si sono ancora accorti, i riminesi, di palestre e piscine, anche queste aperte come bar e ristoranti.

Ma serve davvero una guerra tra poveri, visto che il Covid ci ha reso tutti più poveri? Anche in Italia ci sono Regioni che hanno orari diversi e aperture diverse, vedi il Trentino, però San Marino è sempre un bel pretesto per fare un po’ di “colore”, anche se è la più grande azienda dell’intero comparto territoriale, dal momento che ogni giorno dà lavoro a 5 / 6 mila frontalieri. Cosa sarà mai, in confronto, una “trasferta per la tagliatella?”

Molto apprezzabile il commento rilasciato dall’Avvocato Marzio Pecci, pubblicato integralmente da Giornalesm.com, che riporta il ragionamento nel solco della bontà dei rapporti bilaterali, dell’interscambio commerciale, delle iniziative congiunte, della comunanza di storia e tradizioni.

Lodevole anche il commento del Sindaco di Coriano Domenica Spinelli, che ha criticato aspramente il Dpcm italiano e invita a fare come San Marino.

Del resto, la Repubblica non ha lesinato misure restrittive quando, nella primavera scorsa, la curva epidemiologica non lasciava scampo. Allora c’erano tante critiche perché i sammarinesi erano chiusi come in galera. Poi, ai primi di luglio, San Marino è diventato un paese “Covid free”, anche grazie a quelle misure. Qualcuno ora fa del sarcasmo su quella frase, perfino in Consiglio. Ma era sacrosantamente vera fino all’autunno, quando i casi sono ricomparsi. Anche adesso si registra un aumento quotidiano continuo, ma l’Ospedale di Stato non ha ricoverati. Giusto un paio, paucisintomatici. E allora: non è giusto cercare di convivere con il virus, che tanto non se ne andrà presto, e cercare noi stessi di vivere?

Ci vuole senso di responsabilità e tanto, tanto, rispetto verso gli altri e verso il Paese in cui viviamo.

È anche vero che la Repubblica è più facile da controllare nelle sue tante particolarità rispetto a città metropolitane. Non c’è una metro, non ci sono autobus superaffollati e neanche una movida paragonabile a quella sui Navigli o in piazza di Spagna. Al massimo qualche buontempone sullo Stradone, o nel bar a Serravalle, che non rinuncia alla birretta. Con molto senso di responsabilità, sono state annullate tutte le iniziative in occasione di Halloween, con la speranza di poter confermare quelle per il Natale. Se i ristoranti, i bar, le pizzerie rimangono aperti anche di sera, nel rispetto di tutte le regole, non possono certo far male a nessuno e qualche cameriere, magari italiano, non perderà il posto.

Pensiamo che si possa dire che il governo ha dimostrato buon senso e vicinanza verso le giuste preoccupazioni degli operatori economici, nelle loro diverse sfaccettature. E in ogni caso, stiano tranquilli i riminesi, perché le autorità del Titano non fanno scelte senza confronto e collaborazione con le autorità italiane. Quindi, mettetevi la mascherina, igienizzativi le mani e venite a gustarvi un buon piatto di tagliatelle, ben distanziati anche a tavola!

a/f