Nell’ultima relazione della Dia il nome di San Marino compare in tre particolari passaggi.
Una confisca, eseguita in parte anche a San Marino, nei confronti di un imprenditore palermitano operante nei settori dell’edilizia, turistico-alberghiero, della fabbricazione di protesi dentarie, saponi detersivi e detergenti; un caso di riciclaggio, riconducibile alle famiglie calabresi Albanese-Raso-Gullace e Facchineri, che ha portato al sequestro di beni per 10 milioni di euro, tra Italia, Svizzera e San Marino; infine il sequestro eseguito nello scorso mese di Agosto a San Marino, su richiesta della Dia di Napoli, di due rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre centomila euro, riconducibili a due esponenti di vertice del clan Misso.
