Rincaro bollette, Ucs va all’attacco: «Giù le mani dalle tasche dei cittadini, Aass usi il tesoretto accumulato». Di fronte all’inattesa stangata che aspetterebbe i sammarinesi, giusto ad un passo dalle feste natalizie, Francesca Busignani, presidente dell’Unione consumatori sammarinesi, scende sul piede di guerra.
E con l’occasione si leva qualche sassolino dalle scarpe: «È inconcepibile che determinate notizie si apprendano dalla stampa senza interazioni ufficiali per confrontarsi». E riferendosi alla delibera del 5 novembre scorso con cui il Consiglio di amministrazione dell’Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici ha approvato la modifica delle tariffe per l’energia, non lesina toni anche più taglienti.
«Non si possono far subire ai cittadini scelte giustificate dai numeri dei bilanci», prosegue nella sua rotta di collisione con le decisioni di Aass. Dominante per Busignani anche un’altra questione.
«Sono d’accordo col Segretario del Lavoro Teodoro Lonfernini – aggiunge – quando dice “Basta assistenzialismo, il paese ha bisogno di reimpostare le sue logiche” ma – chiarisce – non credo che aumentare le bollette significhi non avere più “un modello assistenziale”».
È palese, osserva, che «tutti devono contribuire in base alle proprie capacità, ma ciò non deve trasformarsi nella soluzione più semplice e cioè quella di alzare le bollette». Poi la stilettata all’Aass, accompagnata tuttavia ad una proposta: «Purtroppo l’energia è aumentata in modo sostanziale in tutto il mondo, ma l’Aass fino all’esercizio 2019 aveva applicato una politica da trader energetico, collocandosi nel mercato libero col compito di individuare soluzioni per gestire i rischi del mercato, massimizzando i risparmi nell’acquisto e i guadagni nella rivendita dell’energia», accumulando così, nota, un «tesoretto che potrebbe servire ora a calmierare notevolmente gli aumenti, se esiste ancora», ribatte. (…) Corriere Romagna