
I disagi dei passeggeri del volo Londra-Rimini del 15 luglio scorso, al pari dello “sputtanamento” della Repubblica di San Marino (leggi qui) sono “colpa” del Ministero italiano…”. Parola di Leonardo Corbucci, amministratore delegato di Airiminum, che ha affidato al Resto del Carlino la seguente dichiarazione: “Sono ormai tre anni che chiediamo al ministero la possibilità di avere anche a Rimini una turnazione che consideri tutte e 24 le ore della giornata. Ad oggi invece abbiamo solo la possibilità di chiedere delle estensioni giornaliere in caso ci siano voli in ritardo”.
E, martedì scorso, questa estensione non è stato possibile attuarla perchè erano esaurite le ore di straordinario che è possibile richiedere ai controllori di volo in servizio nello scalo “sammarinese”.
Infatti, gli assistenti di volo non sono alle dipendenze di Airiminum, la società di gestione dello scalo romagnolo, ma rispondono direttamente al Ministero italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato, oggi, dal leghista Matteo Salvini.
Toccherà, quindi, ai Segretari di Stato Marco Gatti, che avrà ad ore la delega dei Trasporti, e a Luca Beccari, Esteri -ambedue democristiani- avviare al più presto un serrato confronto con la controparte italiana, affinché incresciosi disservizi come quello dello scorso 15 luglio, non vadano a ripetersi. E non solo per il disagio dei passeggeri ma, soprattutto, per il prestigio internazionale, per l’immagine nel mondo della più Antica Terra della Libertà, la quale viene messa dura prova ogni qualvolta questi disservizi dello scalo riminese -non così rarissimi- balzano alla ribalta delle cronache.
L’agenda delle due Segreterie di Stato, quindi, dovrà arricchirsi già nell’immediatezza di un punto fondamentale in tutela della Repubblica: il superamento della limitazione che impone all’Aeroporto “Federico Fellini” di Rimini e San Marino di chiudere alle ore 23, come se fosse una qualunque bottega commerciale del lungomare riminese o del centro storico sammarinese…
La situazione attuale, difatti, oltre ad essere ad alto rischio di disagio per i viaggiatori sammarinesi, non è certo dignitosa per la Repubblica di San Marino: non è possibile, specie oggi in un mondo sempre senza meno confini, che l’unico scalo aeroportuale di uno Stato sovrano chiuda anche se è ancora in attesa di un volo in ritardo… Si fa la figura dei cosiddetti “peracottari”… Un figura, verso viaggiatori di Paesi sparsi per l’Europa che hanno scelto la Riviera e l’immancabile visita sul Titano per le loro vacanze, o verso potenziali investitori stranieri, che la repubblica di San Marino non può permettersi più di fare…
Enrico Lazzari
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