San Marino. Strage di Berlino, parla il sammarinese Davide Conti che vive nella capitale tedesca

Nella settimana del Natale, due attacchi terroristici hanno colpito per l’ennesima volta. Sangue, violenza, terrore, rivendicazioni, guerre: temi i quali si parlerebbe volentieri a meno a pochi giorni da una festività che dovrebbe prevedere l’opposto. Temi che ormai con una certa frequenza siamo tenuti a trattare.

Il primo e più grave attacco terroristico è avvenuto lunedì sera a Berlino, in Germania. Un camion si è lanciato a tutta velocità in una zona della città dove si tenevano i tradizionali mercatini di Natale. Il bilancio è agghiacciante: almeno una dozzina le vittime e quasi cinquanta i feriti. Il mezzo ha invaso un marciapiede nel quartiere di Charlottenburg a due passi dallo Zoologischer Garten ( lo zoo cittadino, ndr) e adiacente alla Gedächtniskirhe, la “Chiesa del Ricordo” che è anche uno dei simboli della città teutonica.
L’attentato ricorda molto quello che è successo a Nizza il 14 luglio scorso, quando un autocarro tolse la vita a 86 persone (con oltre trecento feriti, ndr) sul lungomare “Promenade des Anglais” durante i festeggiamenti della presa della Bastiglia.
La polizia tedesca, tramite Twitter, parla di presunto attacco terroristico in cui il camion sia stato deliberatamente lanciato contro la folla. Un pachistano di 23 anni è stato inizialmente fermato dalle forze dell’ordine quale sospetto ma egli ha negato il tutto. Dunque il presunto attentatore potrebbe essere ancora a piede libero.
La Cancelliera Angela Merkel si è espressa poco dopo il fatto: “È difficile da tollerare se si confermasse che a compiere questo atto abbia chiesto protezione e asilo in Germania. Continueremo comunque a sostenere e a dare sostegno alle persone che chiedono di integrarsi nel nostro Paese. Ma ad ogni modo si tratta di un atto barbaro e inconcepibile. Mi sento inorridita, scossa e profondamente triste per questo grave gesto”.
Al momento di andare in stampa, anche una ragazza italiana risulta dispersa: Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni che vive e lavora nella capitale. Berlino inoltre è anche la città di due giovani sammarinesi che da qualche anno si sono trasferiti nella città tedesca. Davide Conti e Jenny Terenzi vivono e lavorano ed anche loro sono rimasti colpiti da questo ennesimo atto terroristico.
“Ieri sera (lunedì, ndr) eravamo a casa, i nostri telefoni hanno iniziato a squillare all’impazzata e dopo aver risposto abbiamo capito cos’era successo” ha detto Davide, da noi contattato. “Ci hanno chiamato amici e genitori che volevano avere notizie dopo quello che è successo qua da noi”.
I due giovani sammarinesi, ormai da due anni e mezzo a Berlino, vivono nel quartiere di Wedding, più a nord rispetto a dove è accaduto l’attentato. Poi Davide ci racconta una cosa agghiacciante: “Jenny, la mia ragazza, lavora a 100 metri da dove è accaduto tutto. Quella strada la percorre tutti i giorni. Se l’attentato fosse capitato un’ora prima sarebbe avvenuta una tragedia”.
Chiediamo a Davide se conosce altri ragazzi sammarinesi a Berlino, dicendo che forse qualcuno c’è ma non ne è certissimo. Più convinto è invece il giovane 30enne quando parla poco dopo: “Stamattina (ieri, ndr) mi sono alzato un po con l’ansia. Ti sembrerà assurdo ma stasera sono tornato a casa col sorriso in faccia come se non fosse mai successo niente. Questo perché oggi non si percepiva nessun tipo di malumore o ansia. Con i miei colleghi al lavoro non abbiamo praticamente parlato di questa cosa. Abbiamo giusto fatto due chiacchiere appena arrivati al lavoro. Non voglio sminuire quello che è successo, sia chiaro. C’è stato un atto terroristico e non dobbiamo assolutamente fare finta di niente. Ma non possiamo neanche pensare solo a quello o permettere che questo blocchi le nostre vite. I terroristi vogliono questo, terrorizzare il popolo per bloccarlo. Berlino non si è bloccata, Berlino è una città colorata e viva. Lo respiri tutti i giorni anche quando è inverno e la città sembra grigia e depressa. Lavorare con i miei colleghi a poche ore dall’accaduto col sorriso sulla faccia mi ha fatto capire quanto questa città sia forte e viva. Non pensavo di trovare un’atmosfera così al lavoro. Per le strade si respirava aria di Natale, famiglie che passeggiavano, musiche natalizie che sentono per le strade, negozi tutti aperti e centri commerciali pieni come sempre. Niente di diverso da lunedì. Ripeto non voglio dire che questo non ha colpito nel profondo la popolazione – continua Davide, che a Berlino fa l’elettricista – ma voglio dire che i berlinesi mi hanno felicemente sorpreso perché hanno saputo reagire con lucidità e razionalità mentale. Lo fanno al lavoro e nella vita di tutti i giorni e questo mi è servito tanto. Oggi ho imparato una bella lezione di vita. Quando ero a San Marino e succedeva un attentato in Europa o nel Mondo non si faceva altro che parlare di quanto accaduto creando solo malessere e preoccupazione.”
Il Natale è alle porte e capita spesso che i nostri cittadini emigrati tornino qua proprio per festeggiare con i propri parenti. Ma i due giovani quest’anno rimarranno in Germania nonostante i gravi fatti accaduti: “Quest’anno rimaniamo quassù con qualche amico. Vorrei inoltre aggiungere che quando sono partito l’ho fatto perché sentivo il bisogno di cambiare la mia vita. Quindi vorrei dire alle persone che hanno o avranno progetti simili ai miei che comunque vada nel bene o nel male bisogna provare nella vita a buttarsi in nuove avventure. Anche le brutte esperienza insegnano tanto e ci aiutano a crescere”. la tribuna.sm