Ormai lo scenario è chiaro. Tremonti ha parlato e le sue parole non lasciano spazio ad interpretazioni di comodo.
Del resto non ha mai nascosto le sue intenzioni. Il suo atteggiamento non ha mai lasciato dubbi. Ha lasciato che questo Governo si insediasse. Ha lasciato fare qualche cerimonia al collega Frattini poi ha preso decisamente in mano le redini del rapporto con San Marino e non le ha più lasciate. Ha evitato accuratamente che ci fossero incontri politici a livello bilaterale. Ha risposto sempre picche alle richieste di incontro avanzate da Finanze ed Esteri .Nell’unica occasione in cui non ha potuto evitare l’incontro ha preso a pesci in faccia i nostri Gatti e Mularoni al Meeting di Rimini. Ha sdegnosamente snobbato la nostra uscita dalla procedura rafforzata Moneyvall. Ha sorvolato sulla nostra messa in regola rispetto ai parametri OCSE. Ha annullato l’iniziativa politica dei Capitani Reggenti presenziando all’incontro con Berlusconi. Ha sempre ed immediatamente smentito ogni dichiarazione di Gatti che lasciasse intendere che si era vicini all’intesa. Ci ha scatenato addosso due scudi fiscali. Ha incaricato la Guardia di Finanza di ‘curare’ da vicino la nostra Repubblica. Ha dato modo alla stampa di avviare una campagna scandalistica e denigratoria nei confronti di San Marino che non ha precedenti nella storia.
Chi ci governo in un anno e mezzo non ha capito niente. Ci hanno messo 15 mesi a capire che Gatti era un ostacolo e che Tremonti non si sarebbe mai seduto al tavolo con lui a firmare qualsivoglia accordo. Per 15 mesi ci hanno annunciato firme su accordi che ancora stiamo aspettando. Per 15 mesi ci hanno detto che avrebbero messo a posto i rapporti con l’Italia. Per 15 mesi hanno tenuto le cose segrete, hanno trattato di nascosto, hanno impedito al Parlamento di esercitare il suo ruolo istituzionale di controllo sull’operato dell’Esecutivo. Hanno oscillato come un pendolo tra una posizione supina e accondiscendente ed una posizione di protesta e di lamento. Fino a qualche giorni fa il Governo dichiarava in Consiglio che ancora non sapeva cosa voleva l’Italia!!
Tale ottusità ha costretto Tremonti ad una uscita ulteriore con il comunicato stampa di ieri in cui dice chiaramente che ci terrà nella black list fino a quando lo vorrà. Non basterà la firma di accordi ma sarà l’Italia a proprio insindacabile giudizio a decidere se San Marino avrà dimostrato di essere degno della white list!!
A questo punto il quadro non è chiaro ma chiarissimo. La volontà italiana è quella di trasformare uno Stato sovrano ed indipendente con oltre 1700 anni di storia in un Protettorato. Italia/San Marino come Francia/Montecarlo. Questa è quello che l’Italia pensa di fare con San Marino.
La risposta non può che essere una!! Meglio essere uno Stato Libero nella liberale Europa piuttosto che uno Stato finto alle dipendenze di un arrogante Stato vicino.
MATTEO CIACCI