San Marino: Tavola rotonda TIM sulle Telecomunicazioni. Nella digital transformation, è urgentissimo creare “cittadini digitali”

Quanta attenzione ci sia per le telecomunicazioni sia da parte del governo, sia dei cittadini, sia degli operatori di settore, lo dimostra la partecipazione alla tavola rotonda “Olivetti e Marconi: storie di innovatori verso la transizione digitale” organizzata al Kursaal da TIM San Marino in occasione della “Giornata mondiale delle telecomunicazioni e della società di informazione”. Accanto a TIM: l’Associazione Archivio Storico Olivetti, la Fondazione Adriano Olivetti e Quadrato della radio, con il patrocinio delle Segreterie Esteri e Industria. Una giornata speciale, proprio per riflettere e approfondire il ruolo, le competenze e la vocazione delle TLC in un mondo che sta cambiando vorticosamente e le persone. 

“La connettività globale è metafora di progresso e di accesso all’informazione. È nostro dovere sensibilizzare la società sul ruolo delle TLC” ha esordito il Segretario all’Industria Rossano Fabbri di fronte alle autorità civili, militari e religiose che affollavano la prima fila. Ricordando le due figure storiche di questo settore, entrambe italiane, Marconi e Olivetti, ha sottolineato l’elemento di inclusività contenuto nelle telecomunicazioni e quindi, l’impegno degli operatori a ridurre il divario digitale esistente tra i cittadini. Su questa direzione vanno i quattro nuovi siti che ospiteranno le quattro antenne di nuova generazione che verranno posizionate sull’asse della Superstrada, per risolvere un problema di connettività ormai inaccettabile. Poi, l’attenzione che il governo sta dando alle politiche aerospaziali, lavorando ad una nuova legge per favorire le iniziative in questo settore. 

Alessandro Bevitori, Segretario di Stato con delega al Lavoro, ha incentrato il suo intervento a questo specifico settore, rivolgendo i suoi complimenti a TIM San Marino per aver introdotto professionalità qualificate e qualificanti, diventando un vero partner di riferimento nel comparto occupazionale. “Da parte nostra – ha specificato – c’è la massima disposizione a sinergie sulle innovazioni tecnologiche e grandissima attenzione agli investimenti in questo settore”. Del resto, le telecomunicazioni investono settori di primaria importanza, quali la transizione ecologica e quella energetica. Quindi, non c’è migliore occasione che quella di cogliere gli expertise già presenti sul territorio. 

Nicola Barone, presidente di TIM San Marino, ha spiegato che questa società delle comunicazioni, che sono anche sinonimo di conoscenza, è arrivata quasi al galoppo dopo secoli in cui non è successo niente. Poi, improvvisamente, siamo passati dalla zappa al trattore, all’energia elettrica, all’IA. Anzi, alla Infosfera, termine che si riferisce alla globalità dello spazio delle informazioni, includendo sia il ciberspazio, Internet e le telecomunicazioni digitali; oltre che i mass media tradizionali. È l’ambiente costruito dalle informazioni in cui viviamo la nostra esperienza quotidiana, simile alla biosfera, luogo in cui tutti i viventi sviluppano la loro vita biologica. C’è quasi da perdersi nelle slide sulle quali compaiono le informazioni che girano in 60 secondi sul web: sono più di 6 miliardi quelle che vengono scambiate con azioni come ricerche su Google, swipe su applicazioni, messaggi, e-mail, e altro ancora. Le quantità di dati in movimento sono enormi, includendo anche foto, video, e contenuti creativi, rendendo il web un ambiente in continua evoluzione.

“Un sistema Paese non può permettersi di rimanere indietro” ha incalzato Barone, accennando ai megatrends che si stanno muovendo: dall’IA alle blockchain, alle big data, alla cloud technology. “Le nuove sfide ci impongono nuovi obblighi: il rispetto della privacy, l’affidabilità (cioè il riconoscimento della proprietà intellettuale), la sicurezza. E poi l’impatto sociale e quello ambientale, perché l’IA rischia di dividere i popoli”. È un elemento, questo, a cui forse non si pensa molto. Ma è un dato di fatto che l’IA viene prodotta in Paesi diversi e quindi porta a visioni diverse. Non solo, ma mette a rischio moltissime professionalità. È una delle implicazioni racchiuse in questa sfida. Per questo, nella digital transformation, è urgentissimo creare “cittadini digitali”. Barone ha suggerito la regola delle 5 I: investimenti, integrazione, interazione, intelligenza, innovazione. Cinque fattori da iscrivere nella cornice di: talento, tecnologia e tolleranza. “La velocità ci sta travolgendo – ha concluso – perché non abbiamo la capacità di evolvere altrettanto velocemente. Per questo è una sfida”. 

I quattro nuovi siti, che ospiteranno altrettante antenne di nuova generazione sull’asse della Superstrada per risolvere il problema della connessione telefonica, non sono che il primo passo di un progetto tanto ambizioso quanto avveniristico. Lo ha anticipato Simona Zanottochief executive officer TIM San Marino, alla tavola rotonda in occasione della “Giornata mondiale delle telecomunicazioni e della società di informazione” che si è celebrata al Kursaal, nella cornice culturale dell’omaggio a Marconi e Olivetti, e in quella istituzionale di un parterre ricco di personaggi.

E proprio parlando della mission di TIM sul territorio sammarinese, l’AD ha anticipato quali saranno gli obiettivi a cui l’azienda sta lavorando, tenendo presente un contesto mondiale in cui lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sta facendo passi da gigante. “Dal punto di vista della transizione digitale – ha detto Zanotto – stiamo creando infrastrutture di base per potenziare le reti al massimo livello”. Stiamo parlando di 5G e di fibra ottica, che ormai raggiunge tutte le unità immobiliari esistenti in territorio, delle quali il 50 per cento sono già connesse.

Oltre alle infrastrutture – ha proseguito – stiamo realizzando un data center locale per ospitare il «cloud nazione», nel rispetto della libertà e dell’autonomia dello Stato”. Si riferisce alla strategia cloud per l’intera Repubblica, un vero e proprio piano per migrare i dati e le applicazioni della Pubblica Amministrazione verso ambienti cloud qualificati, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza, l’autonomia tecnologica e la resilienza dei servizi digitali; nonché per governare e combattere spyware, hacker e cyber criminali. “Ma il vero obiettivo – ha puntualizzato – è la realizzazione della «Smart land» per una gestione intelligente e sostenibile del territorio, migliorare la qualità della vita delle persone, poter avere una visione strategica del futuro”. 

La Smart land è qualcosa in più della smart city, perché copre l’intero territorio di uno Stato con progetti di sviluppo fondati sull’uso della tecnologia e l’ottimizzazione di risorse innovative, attraverso le quali raccogliere tutti i dati disponibili, rielaborali per avere un quadro completo di quello che accade e supportare la mente umana (magari anche quella politica) nelle scelte e nelle decisioni da prendere. Una vera e propria “Control room”, ovvero una struttura operativa centralizzata, che monitora e gestisce le infrastrutture tecnologiche. Qui arriva tutto il traffico telefonico, le informazioni dalle video camere sulle strade e nei parcheggi, e da tutti i supporti informatici. Per spiegarsi meglio, la chief di TIM San Marino, ha portato l’esempio di quello che è stato fatto durante il Rally Legend, raccogliendo il traffico telefonico di chiunque fosse dentro i confini del territorio durante quella manifestazione: residenti, turisti, sportivi, ospiti, italiani, stranieri, e così via; come sono stati usati i parcheggi, o non sono stati usati; quanta gente è andata al ristorante o ha dormito in albergo; dove sono andati dopo la gara, se a vedere i musei, a fare shopping, oppure fuori confine.

Dalla massa del traffico, sono stati realizzati diagrammi dove sono stati evidenziati i giorni di punta, i luoghi più frequentati e quelli meno, le abitudini delle persone e i loro comportamenti. Ovviamente, tutto questo è avvenuto nell’assoluto rispetto della privacy: non ci sono i nomi delle persone, ma solo dati, schemi e percentuali. Ovvero informazioni, che però permettono ai prossimi organizzatori di prevedere meglio la logistica e offrire servizi sempre più attinenti alle reali necessità. Insomma, uno strumento che aiuta il successo: questo dovrà essere la Control room.