“Non si può continuare a stringere la cinghia”. È questo il messaggio netto lanciato dall’USL, che nella sua ultima nota affronta con toni duri il tema della pressione fiscale e chiede un deciso cambio di rotta nelle politiche economiche e sociali del Paese.
In una riflessione maturata in Segreteria Confederale, l’USL sottolinea come in un contesto in cui i redditi bassi sono allo stremo e quelli medi rischiano di scivolare verso la povertà, non sia più accettabile ipotizzare aumenti, anche indiretti, della pressione fiscale. “Le persone – si legge nella nota – non possono essere sempre l’ultima ruota del carro quando si parla di aggiustamenti di bilancio. I conti devono tornare, ma non a discapito della dignità di chi lavora”.
Il sindacato cita l’esempio di altri Paesi europei, come Germania, Irlanda e Italia, che stanno puntando su misure per alleggerire il carico fiscale, sostenere i consumi e rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie. Una strategia che a San Marino, secondo USL, ancora manca.
“La nostra idea di futuro è aiutare le persone a vivere, non solo a sopravvivere”, afferma la Segretaria Generale Francesca Busignani, che definisce “indispensabili” i rinnovi dei contratti pubblici ma chiarisce che da soli non saranno sufficienti a recuperare l’erosione dei salari avvenuta negli ultimi anni.
Nel mirino dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori anche l’ipotesi di nuove normative che impattino, direttamente o indirettamente, sulle tasche dei cittadini. “Un Governo che prende scelte del genere non ha davvero a cuore i propri cittadini”, attacca l’USL, che denuncia il rischio di seguire ciecamente “le ricette di enti terzi” che ignorano la realtà locale e propongono “modelli di decrescita felice” che per San Marino significherebbero solo ulteriore impoverimento e perdita di prospettiva.
“Proteggere i redditi – conclude Busignani – non è un lusso, è una priorità. Non possiamo permettere che a pagare il prezzo delle scelte economiche siano sempre gli stessi: chi lavora, chi ha una famiglia, chi è single, chi già oggi fa fatica. Sarebbe un fallimento politico e sociale che San Marino non può permettersi”.
L’USL ribadisce infine che non accetterà mai politiche di impoverimento e continuerà a battersi per un welfare moderno, accessibile e solidale, al fianco di lavoratori, pensionati e cittadini in difficoltà.