
(ANSA) – ROMA, 15 FEB – Il turismo delle radici “è uno snodo
cruciale per il turismo italiano, perché si rivolge a un bacino
di utenza stimato in circa 80 milioni di persone, tanti sono gli
italiani di seconda e terza generazione che vivono all’estero”.
Lo ha dichiarato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè,
all’evento di presentazione del Progetto Pnrr ‘Turismo delle
radici: una strategia integrata per la ripresa del settore del
turismo nell’Italia post Covid-19’ alla Farnesina.
Questi italiani all’estero hanno “un legame fortissimo con il
nostro Paese e le famiglie di origine” e “vogliono tornare sia
per conoscere la storia della loro famiglia e le loro radici,
sia perché vogliono visitare l’Italia”, ha spiegato. “Prima
della pandemia, siamo arrivati a contare oltre 10 milioni di
turisti delle radici, poi sono diminuiti ma nonostante tutto
sono stati 6 milioni gli italiani all’estero tornati nella
nostra nazione nel 2021. Numeri importanti, anche perché hanno
elementi interessanti: la lunghezza del periodo in cui stanno in
Italia – minimo sei giorni e oltre – e una spesa che nel 2021 è
stata pari a 4,2 miliardi di euro”, ha sottolineato Santanché.
“Tema fondamentale è poi quello della destagionalizzazione”
perchè è un turismo che non si concentra solo in estate o a
Natale “ma anche in tutto l’anno. Altro vantaggio è poi
l’acquisto di prodotti enogastronomici, che porta a
rivitalizzare le produzioni agroalimentari e artigianali. Altro
settore in crescita sono i matrimoni, perché tanti italiani
all’estero vogliono tornare a sposarsi in Italia”. Per tutto
questo, “il piano strategico del turismo riconosce l’importanza
fondamentale del turismo delle radici”, che viene valorizzato
anche col portale Italia.it, che “ci consentirà di promuovere i
mercati chiave di questo turismo”. (ANSA).
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