Un elenco di quindici diverse violazioni, ed altri illeciti per un totale di 30.000 €. La Capitaneria di Porto di Rimini ha sequestrato in via preventiva un’area demaniale al Bagno 26.
Il sequestro disposto dal GIP Lucio Ardigò, riguarda i locali in uso allo stabilimento, al bar e al ristorante.
E’ stata accertata l’esecuzione di opere e lavori non autorizzati sulle aree di demanio marittimo. Queste le irregolarità:
art. 54 del Codice della Navigazione: “occupazioni e innovazioni abusive sul demanio marittimo e art. 24 del Regolamento di attuazione del Codice della Navigazione: “Variazioni al contenuto della concessione”, puniti dall’art. 1161 dello stesso codice con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516 €;
art. 80 Testo unico delle leggi in materia di pubblica sicurezza punito dall’art. 681 del codice penale (apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento) con l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda non inferiore a 103 €;
art. 44 comma 1 lett. b) del D.P.R. 380/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” per l’esecuzione di lavori in totale difformità o assenza del permesso, punito con l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 5164 € a 51645 €;
articolo 181 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” per interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico in assenza del permesso punito dall’art. 44 comma 1 lett. c) del D.P.R. 380/2001, con l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 15.493 € a 51.645 €;
In particolare è stata accertata l’esecuzione di opere e lavori non autorizzati sulle aree demaniali predette, consistenti in:
delimitazione e chiusura di un’area demaniale di mt. 26,40 x 39,50, all’interno della quale erano state posizionate delle brandine, sedie e tavolini ad uso dei clienti frequentatori dell’abusiva discoteca, allo scopo di permettere la consumazione di alimenti e bevande;
posizionamento di una pedana abusiva in legno dalle dimensioni totali pari a 188,00 mq usata per far ballare la clientela presente, realizzando pertanto un locale di intrattenimento danzante, contravvenendo alle prescrizioni riportare sulla licenza rilasciata dal Comune di Rimini. Nella suddetta zona sono state posizionate luci stroboscopiche, impianto di amplificazione con amplificatori collocati sia sull’impianto in legno, sia sulla sabbia e sui pali circondanti la pista da ballo con un sistema a pioggia. Ai bordi di tale pista erano posizionate delle botti in legno che fungevano da cubi sopra le quali si esibivano cinque persone;
creazione di una postazione per disc-jockey presidiata da un addetto alla consolle;
creazione di due locali di somministrazione bevande ed alimenti;
trasformazione di area di ombreggio e passaggio in locale di preparazione pizze e deposito di varie attrezzature e apparecchiature, con chiusura a mezzo di porta in legno;
creazione di un punto vendita nella zona ombreggio e di una vetrina a parete con esposizione di vari gadget con relativi prezzi di vendita al pubblico;
effettuazione di torneo sponsorizzato di beach-volley senza le prescritte autorizzazioni;
creazione di un’area relax aperta al pubblico non clienti dello stabilimento balneare con possibilità di affittare l’intera area per feste private, cene, aperitivi e buffet, come riportato nel listino prezzi esposto;
trasformazione del campo di bocce in parcheggio per veicoli;
concessione di una zona dello stabilimento ad un’agenzia di casting che realizzava, dietro un compenso di 110 €, un servizio fotografico nel set fotografico appositamente allestito per la serata;
posizionamento di numerose insegne pubblicitarie, amovibili e fisse, senza alcuna autorizzazione.
Venivano inoltre rinvenute, all’interno di una cabina ad uso spogliatoio, tre bombole di gas che venivano pertanto anch’esse sottoposte a sequestro.
Oltre ai fatti penalmente rilevanti sono stati inoltre contestati dalla Polizia Municipale, illeciti amministrativi per un totale di 30.000 €.
FONTE: newsrimini.it