Sequestro di oltre 13 tonnellate di materiali per armamento al porto di Ravenna

Oltre 13 tonnellate di pezzi metallici destinati a Israele sono attualmente bloccati al porto di Ravenna a seguito di un sequestro preventivo disposto il 4 febbraio. La misura è stata presa in seguito alla mancanza di autorizzazioni necessarie da parte della società intermediaria coinvolta nell’operazione, che non era iscritta nel Registro nazionale delle imprese del Ministero della Difesa.

Stando a quanto riportato da fonti locali, l’amministratore unico della società, un ingegnere di 57 anni di Lecco, è attualmente sotto indagine. La questione è stata portata davanti a un collegio di giudici, che esaminerà la richiesta di riesame presentata dalla difesa. Quest’ultima sostiene che l’azienda non avrebbe avuto un ruolo attivo nell’uso finale dei materiali, limitandosi a certificare i componenti, che per la loro forma grezza non avrebbero permesso di identificarne l’uso potenziale.

Il committente di questa fornitura è Imi System, una società israeliana operante nel settore della difesa, specializzata nella produzione di armi e tecnologia militare. La decisione del collegio giudicante è attesa nei prossimi giorni, mentre proseguono le indagini sull’accaduto.