Di fronte a quello che si preannuncia come un settembre nero, occorre istituire da “subito un tavolo di confronto per affrontare l’emergenza crisi”. A due giorni dalla terza manifestazione in Piazza della Liberta’ nel giro di poco piu’ di sei mesi, la Centrale sindacale unitaria (Csu) chiede alla politica “un cambio di passo, idee e progetti per un nuovo sviluppo e riforme di equita’ per sanare i conti pubblici”. Tra le prime misure da mettere sul tavolo, propone il sindacato, si potrebbero “tassare i novemila appartamenti sfitti e i beni di lusso, come auto di grossa cilindrata, imbarcazioni, velivoli”.
Intanto la Csu giovedi’ 22 luglio tornera’ in piazza alle 18 “per rivendicare- si legge in una nota- soluzioni alla grave situazione economica e nei rapporti con l’Italia, rilanciando la richiesta di attivare immediatamente un tavolo di confronto con le parti sociali per affrontare l’emergenza”. Le aziende stanno gia’ abbandonando il Titano, “creando un frontalierato alla rovescia”, e per bloccare gli effetti nefasti del decreto incentivi, “il governo deve sanare il contenzioso con l’Italia”, introducendo “subito e unilateralmente lo scambio automatico di informazioni”. Il passo successivo mira invece all’Europa. Ma al momento a preoccupare il sindacato e’ la situazione occupazionale, con il timore che a settembre “altre centinaia di lavoratori perdano il posto di lavoro”.
Serve dunque, chiede la Csu, “un progetto di sviluppo che ridefinisca l’economia indirizzandola verso la produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto, attirando nuovi investimenti produttivi che ridiano linfa al sistema economico sammarinese”. Il sindacato torna anche a bocciare la manovra correttiva e da’ la sua ricetta: eliminazione degli sprechi ed equita’ “per risollevare le risorse pubbliche e rilanciare lo sviluppo, e non la riduzione delle condizioni contrattuali, economiche e normative dei lavoratori”. Oltre a una riforma fiscale che “accerti tutti i redditi, unitamente al completamento della riforma del catasto per accertare e tassare adeguatamente tutti i patrimoni immobiliari”.
Insomma “i sacrifici- termina la nota della Csu- bisogna prima chiederli a coloro che non hanno pagato le tasse o non le hanno pagate in proporzione alle loro possibilita’”.
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