Stephen Hawking morto esattamente 130 anni dopo la nascita di Einstein

Il mondo della scienza è a lutto. É morto Stephen Hawking, uno dei cosmologi più celebri degli ultimi decenni per le sue teorie sui buchi neri e l’origine dell’universo, e uno dei ricercatori che più hanno fatto discutere per le affermazioni al confine tra cosmologia e religione, come quella secondo cui si può spiegare la nascita dell’universo senza l’intervento di Dio. E proprio sulla sua lapide – ha detto all’ANSA Remo Ruffini, direttore del Centro Internazionale per la Rete di Astrofisica Relativistica (IcraNet) e presidente del Centro Internazionale di Astrofisica Relativistica (Icra) – avrebbe voluto la formula di massa, ossia la formula matematica che misura l’energia emessa dai buchi neri al momento della loro nascita, una sorta di vagito di quei giganti cosmici. Era accaduto, ha proseguito Riffini che che ha collaborato a lungo con Hawking e che ha elaborato con lui e con il matematico Roy Kerr quella formula, anche “dopo un seminario che avevo tenuto a Cambridge ed ero stato invitato a cena a casa di Hawking insieme a Kerr”.

A quel desiderio di Hawking, Ruffini e Kerr avevano risposto, scherzando, che quella formula apparteneva a tutti e tre. Ruffini ricorda inoltre i complimenti che lui e Kerr fecero a Hawking per la sua casa, ai quali Hawking rispose che l’aveva costruita lui, una battuta che dimostra la grande ironia e leggerezza con cui ha sempre affrontato la vita. “Con la sua ironia e la sua serenità – ha detto ancora l’astrofisico italiano – Hawking per me è stato un esempio di vita unico e sorprendente”. Uno dei ricordi più vivi è “il sorriso che aveva negli occhi e il grande affetto tra noi, che ha permeato la mia vita in tutti questi anni”.

(Ansa)