Dopo la burrasca che ha travolto il sistema finanziario sammarinese finalmente, pare, si possa intravedere uno spiraglio di luce. (…) La temuta esclusione dal sistema di pagamenti stava per realizzarsi proprio su uno dei sistemi chiave che uniscono i clienti delle banche di San Marino, fra cui in prima fila i sammarinesi stessi, e la rete italiana. (…) Il Congresso di Stato si è riunito d’urgenza e il lavoro dei Segretari Mularoni e Gatti alla fine ha prodotto il risultato sperato. Verso le 17 il cambio di rotta: non solo il rischio dell’interruzione del servizio delle carte elettroniche era stato superato, ma si poteva ben sperare che anche la disposizione annunciata da Iccrea per il 20 febbraio e dall’Icbpi per il 3 marzo potessero essere revocate. Un’inversione di tendenza che modifica sostanzialmente l’atteggiamento estremamente aggressivo che le istituzioni italiane hanno tenuto nel corso della crisi stessa.
Una domanda è sorta spontanea: qual è l’elemento che ha consentito di fare cambiare atteggiamento a Iccrea, Icbpi, Abi, Banca d’Italia e infine al potente Ministero dell’Economia? La risposta era in parte già pervenuta il 30 gennaio, quando il Direttore di Banca Centrale, Luca Papi, ha reso nota per conto dell’Autorità di Vigilanza, l’interpretazione dell’art. 36 (Obbligo del segreto bancario), della Legge bancaria sammarinese alla luce delle nuove norme sancite con Legge 17 giugno 2008 tese a combattere il riciclaggio. (…) Sull’onda di quella prima interpretazione, venerdì 6 febbraio è quindi arrivata la notizia più importante: l’Aif, l’Agenzia di Informazione Finanziaria, ha emanato una Istruzione (la 2/2009) nella cui premessa si riconosce la profonda riforma adottata nel giugno 2008 e quindi si impartisce l’ordine agli istituti finanziari (ma anche ai professionisti) di fornire le informazioni che vengono richieste dall’estero. La direttiva espressamente indica come il “soggetto designato ha l’obbligo di fornire le informazioni”.
Si tratta di una svolta di portata storica per il sistema di San Marino (…). Di fatto il sistema sammarinese acquisisce la trasparenza come fattore prioritario e preminente nelle relazioni con l’estero, bypassando numerosi limiti (impropri) che ancora erano tutelati dal segreto bancario inteso nella vecchia maniera, ormai abbandonati anche dai sistemi svizzero e austriaco, tanto per citare quelli a noi più prossimi. Sulla base di questa importantissima decisione, San Marino potrà riprendere il proprio cammino di sviluppo, che non verrà certo ostacolato, così come sostiene il Fondo Monetario Internazionale, dalla limitazione di un privilegio incongruente con quelle che sono le nuove regole, ma soprattutto le nuove esigenze, di una comunità internazionale che non può permettersi zone d’ombra.
La Tribuna Sammarinese