Verso un’Italia più accessibile: anche Cesena nel Tavolo nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Prosegue con obiettivi sempre più concreti il lavoro del Tavolo interministeriale per i P.E.B.A. (Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche), istituito per definire una strategia nazionale in materia di accessibilità degli spazi pubblici. All’interno del gruppo anche Carlo Verona, consigliere comunale delegato del Comune di Cesena, che partecipa in qualità di rappresentante dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Il 31 marzo scorso si è tenuto il quinto incontro del Tavolo, in cui è stata disposta la proroga dei lavori fino al mese di luglio, con l’obiettivo di elaborare un documento conclusivo condiviso da presentare ai ministeri competenti.

Verso nuove norme e standard più inclusivi

Al centro del lavoro del consigliere Verona vi è l’analisi delle Linee Guida P.E.B.A. e del decreto ministeriale 236/89, che da oltre trent’anni definisce i parametri di accessibilità agli edifici. L’esperienza maturata negli anni e il cambiamento delle esigenze – anche alla luce delle nuove tecnologie e di una maggiore sensibilità culturale – rendono ora urgente una revisione normativa per adeguare gli standard alle necessità reali delle persone con disabilità.

In particolare, è stata approfondita l’attività delle Regioni italiane: tra i dodici documenti esaminati, sono emerse come più avanzate e complete le esperienze di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Dall’analisi è scaturita una relazione tecnica dettagliata, finalizzata a gettare le basi per la redazione di un documento guida nazionale, capace di uniformare approcci e programmazioni su tutto il territorio.

Prossime tappe: un documento condiviso da presentare al Governo

I prossimi incontri del Tavolo saranno dedicati all’approfondimento delle analisi degli altri gruppi di lavoro. L’obiettivo è arrivare entro luglio 2025 alla redazione del rapporto finale, che sarà sottoposto al Ministero della Disabilità e al Ministero delle Infrastrutture.

Una volta completato il lavoro tecnico, la parola passerà alla politica, cui spetterà il compito di rendere operativo il piano, traducendolo in azioni concrete per un Paese più accessibile, inclusivo e rispettoso dei diritti di tutti i cittadini.