Washington, Trump annuncia: “Israele ha accettato il cessate il fuoco, ora tocca a Hamas”

Una tregua a Gaza sembra più vicina, ma resta ancora un nodo cruciale: il sì definitivo di Hamas. A dichiararlo, con il consueto tono diretto, è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha scelto il suo social Truth per rendere pubblica la svolta. Israele, ha affermato, avrebbe accettato le condizioni necessarie per una tregua temporanea di 60 giorni, durante la quale si lavorerà per chiudere definitivamente il conflitto.

L’annuncio è arrivato martedì, dopo un incontro definito “lungo e produttivo” tra i rappresentanti americani e quelli israeliani. Un confronto che ha visto coinvolti il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer, il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff.

Trump ha chiarito che la proposta sarà ora sottoposta ad Hamas grazie alla mediazione del Qatar e dell’Egitto, che nelle sue parole hanno svolto un ruolo determinante per avvicinare le parti. Il presidente statunitense ha aggiunto che “per il bene del Medio Oriente” è auspicabile un’accettazione da parte dell’organizzazione palestinese, avvertendo però che in caso contrario “la situazione può solo peggiorare”.

Solo poche ore prima, parlando dalla Florida, Trump aveva anticipato il possibile accordo e si era detto convinto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu fosse pronto alla svolta. Un passo significativo, a pochi giorni dall’incontro tra i due leader previsto a Washington, ufficialmente per “celebrare la vittoria contro l’Iran”.

Nel frattempo, il bilancio umanitario della guerra si aggrava. L’ospedale Nasser di Khan Younis ha segnalato almeno 37 morti nel sud della Striscia, mentre secondo Al Jazeera sarebbero 39 le vittime di un bombardamento israeliano che ha colpito un internet cafè nella zona costiera settentrionale. Tra i morti figura anche il fotogiornalista palestinese Ismail Abu Hatab.

In queste stesse ore, oltre 150 organizzazioni umanitarie internazionali, tra cui Save the Children, Oxfam e Amnesty International, hanno diffuso una dichiarazione congiunta nella quale si chiede lo smantellamento della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), struttura sostenuta da Israele e Stati Uniti, definita controversa.

Ora l’attenzione è tutta rivolta alla risposta di Hamas, da cui dipende il possibile avvio di una tregua che potrebbe aprire a una nuova fase diplomatica nel conflitto mediorientale.