Addio a Edo Conti, memoria viva e protagonista della Cattolica del Novecento

Con la scomparsa di Odoardo Conti, per tutti Edo, se ne va non solo un testimone diretto della storia del Novecento cattolichino, ma uno dei suoi protagonisti più lucidi e coerenti. Aveva 95 anni e ha attraversato decenni di vita politica e sociale con uno spirito critico mai sopito, lasciando un’impronta profonda nella memoria collettiva della sua città.

La sua storia inizia in anni turbolenti, quando, appena quattordicenne, viene coinvolto nella lotta partigiana come staffetta. Il comandante Giuseppe Ricci, futuro sindaco della Cattolica liberata, ne intuisce il talento e la memoria prodigiosa. Edo ascoltava le emittenti vietate del tempo, da Radio Mosca a Radio Londra, riportando poi ogni parola con precisione. Oltre all’informazione, si dedicò attivamente alla raccolta di notizie utili alla Resistenza, sfruttando la frequentazione di ambienti legati al potere fascista e alle forze occupanti tedesche.

Dalla Resistenza all’impegno politico: una vita tra coerenza e rotture

Terminato il conflitto, completò gli studi e lavorò nella macelleria del padre come cassiere, ma la politica divenne subito il suo terreno naturale. Fu stretto collaboratore di Ricci, segretario personale e uomo di fiducia del sindaco partigiano, e nel 1945 si iscrisse al Partito Comunista Italiano. Ricoprì ruoli di primo piano nelle sezioni Gramsci e Grieco, fino al 1960, anno che segna una frattura profonda nella sua traiettoria politica: in polemica con la linea del partito, che a suo dire minimizzava un episodio di corruzione avvenuto proprio a Cattolica, stracciò la tessera davanti a Palmiro Togliatti.

Nonostante l’allontanamento dal PCI, Conti non abbandonò mai l’attivismo. Per oltre vent’anni fu presidente della Cooperativa dei macellai della Valconca, contribuendo allo sviluppo economico e alla tutela delle categorie professionali locali. Anni dopo, rientrò nei ranghi comunisti e tornò a guidare la sezione Gramsci per un altro decennio.

L’impegno sindacale e la voce nella Camera del Lavoro

Nel 1979 venne chiamato a operare all’interno della Cgil, presso la Camera del Lavoro. Qui, per tutti gli anni Ottanta e Novanta, diede il proprio contributo come dirigente sindacale, assumendo incarichi di responsabilità e continuando a battersi per i diritti dei lavoratori.

Un uomo radicato nella comunità, sempre controcorrente

Edo Conti non è stato solo una figura politica, ma una coscienza civile che ha attraversato la storia della Cattolica contemporanea. Sempre presente, sempre pronto a prendere posizione, ha costruito il proprio percorso tra lotte, fedeltà ideali e momenti di rottura, senza mai smarrire la coerenza. La sua memoria era fatta di date, nomi, storie, ma soprattutto di verità non negoziabili.

Con la sua morte, Cattolica perde un uomo che ha vissuto la storia senza esserne spettatore passivo. Un protagonista silenzioso ma incrollabile, che ha saputo difendere i valori della giustizia e dell’onestà fino all’ultimo giorno.