Si è svolta questa mattina la cerimonia ufficiale per il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. In piazzale Aldo Moro, sotto la targa che ricorda lo statista ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978, il Sindaco Enzo Lattuca e la Viceprefetto di Forlì-Cesena Giovanna Longhi hanno deposto una corona d’alloro a nome dell’intera città.
Un gesto semplice ma carico di significato, che ha aperto le celebrazioni della giornata istituita nel 2007 e dedicata alle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di matrice estremista. La data scelta, il 9 maggio, coincide con il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, avvenuto in una Renault 4 rossa in via Caetani, a Roma, 55 giorni dopo il suo rapimento.
Un ricordo che si estende a tutte le vittime della violenza politica
Alla commemorazione hanno partecipato anche rappresentanti delle forze dell’ordine, la Presidente dell’Istituto storico della Resistenza Ines Briganti, consiglieri comunali, associazioni combattentistiche e una delegazione di studenti.
Nel suo intervento, il Sindaco Lattuca ha richiamato il significato profondo della giornata: «Il 9 maggio – ha ricordato – non è solo la data dell’uccisione di Aldo Moro. In quella stessa tragica giornata del 1978 furono assassinati anche Peppino Impastato, giovane attivista antimafia, e pochi anni dopo, Piersanti Mattarella, vittima della mafia e fratello dell’attuale Capo dello Stato».
Una memoria da coltivare ogni giorno
«Ricordare significa riconoscere il sacrificio di chi ha pagato con la vita la propria coerenza, il proprio impegno civile e politico», ha aggiunto Lattuca. «Questa giornata ci chiede di non smettere mai di conoscere, di riflettere, di tramandare. È una memoria che va tenuta viva, perché appartiene a tutti noi».
Il piazzale dedicato a Moro e la vicina area intitolata a Piersanti Mattarella sono simboli urbani che, nella loro prossimità fisica, richiamano quella ferita comune inferta al tessuto democratico del Paese.