Negli scorsi giorni su Coriano si è levato un polverone di polemiche perché c’è evidentemente da parte di una certa politica la gran necessità di parlare alla pancia delle persone e di strumentalizzare le questioni. E’ come la vede il sindaco Domenica Spinelli che abbiamo sentito al telefono e che ha subito abbassato i toni specificando che la richiesta di sponsorizzare il Summer Pride a Coriano non era nemmeno mai arrivata. “E’ chiaro – ha detto – che qui si tenta di polemizzare su tutto anche su quel che non c’è. L’evento riguarda la costa e Coriano non è sul mare. Se poi i consiglieri di minoranza vogliono provare a portare il mare sul nostro territorio, ben venga. In ogni caso questa polemica sarebbe stata fine a se stessa perché fino a prova contraria una cosa sono gli eventi e le manifestazioni e un’altra sono i diritti. Se io non concedo il patrocinio ad un evento non violo alcun diritto altrimenti varrebbe il principio che il Comune dovrebbe patrocinare tutto”.
Proviamo a spostare l’attenzione su temi più densi di peso specifico. Ci parli dei progetti per il futuro in particolare di quelli legati alla cultura.
Parlando di cultura a Coriano il pensiero corre subito al teatro che è costato lacrime e sangue ai cittadini ma che ora rappresenta un autentico gioiello. In passato la sua gestione era affidata a una Fondazione che non portava risultati così siamo intervenuti con un bando che è sfociato nell’assegnazione del teatro alla compagnia Fratelli di Taglia. Da quel momento in poi le cose sono costantemente migliorate perché l’eccellenza paga sempre e grazie alla competenza di questa gestione sono arrivati anche contributi regionali che hanno reso possibile l’organizzazione degli eventi estivi, penso in particolare ad Arancione è la notte al Castello dei bambini che è solo uno fra i tanti.
I corianesi frequentano i luoghi della cultura?
Per essi rappresentano ormai veri e propri punti di riferimento ma siamo partiti dal basso visto che all’inizio quando ancora c’era la Fondazione a gestire il teatro su 180 posti disponibili il picco lo si è toccato con uno spettacolo di Gene Gnocchi che ha registrato la presenza di 6 paganti. Ora ad ogni spettacolo di paganti ne abbiamo in media sempre oltre 120. La cultura dunque oltre a rappresentare un valore in sé crea anche indotto e ricchezza. Il teatro è oggi un luogo dove condividere valori ed è vitale e performativo. Inoltre il teatro non è solo un luogo fisico ma chi lo gestisce ha la profonda capacità di interpretare il genius loci, di qui i tanti eventi nella cornice del territorio con il castello a fare da fondale. Merito anche e soprattutto della sinergia tra pubblico e privato perché non si deve mai dimenticare la collaborazione con le associazioni di volontariato la cui energia e voglia di fare si è sempre rivelata cruciale per il successo degli eventi di Coriano.
E la biblioteca?
Essa rappresenta un altro punto di riferimento che deve diventare luogo sempre più aperto, di qui la sperimentazione estiva con gli asili e i centri estivi che durante l’estate l’hanno frequentata assiduamente. Non è un caso che teatro e biblioteca si trovino l’una vicino all’altra come rappresentassero un po’ l’isola della cultura di Coriano.
Il ruolo dei giovani in tutto questo?
Il ruolo dei giovani deve essere fondamentale. Non è però che si è giovani a prescindere, l’esserlo implica delle responsabilità e la capacità di fare delle scelte. Nella mia squadra ad esempio abbiamo Giulia Santoni, neolaureata di 24 anni con delega alle politiche giovanili che fra due anni diventerà assessore. Giulia rappresenta un canale privilegiato per dialogare con i giovani per i quali metteremo a disposizione un budget per svolgere alcune attività. L’obiettivo è far sentir loro che c’è uno spazio che darà frutti grazie alle loro scelte e al loro fondamentale contributo. Si gioca qui, sulle scelte e sulla responsabilità dei giovani, la sfida del futuro.