Era finito in carcere per detenzione di materiale pedo-pornografico su ordine della Procura di Trento nell’ambito di una complessa indagine dalla Polizia delle Comunicazione di Bolzano. L’uomo, operaio riminese di 37 anni, detenuto al ‘Cassetti’ di Rimini dal 16 aprile scorso, si è impiccato all’interno della propria cella. Immediato l’intervento degli agenti della Polizia Penitenziaria, ma non c’è stato nulla da fare. La magistratura ha disposto l’autopsia.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 37enne aveva adescato su una chat un quattordicenne di Bolzano. Quindi gli avrebbe chiesto sue immagini a luci rosse. L’inchiesta ha anche consentito di individuare anche un 35enne di Potenza e un 53enne di Pescara che scambiavano con il 37enne materiale pedo-pornografico.
I due sono stati denunciati per detenzione e cessione di materiale pedo-pornografico tramite programmi di condivisione file. Nel corso delle indagini gli agenti hanno provveduto anche al sequestro di un’ingente quantità di fotografie e filmati pedo-pornografici, salvati in diversi supporti hardware.