In una memoria difensiva che ha attirato l’attenzione della stampa e degli addetti ai lavori, i legali di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno presentato una documentazione corposa di ben 161 pagine al gip di Rimini, Vinicio Cantarini. L’obiettivo era smontare la versione dei fatti fornita da Manuela Bianchi, accusata di aver favorito l’omicidio della 78enne Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023. In questa lunga esposizione, la difesa ha messo in evidenza una serie di contraddizioni nelle dichiarazioni della 54enne riminese, argomentando che la sua testimonianza fosse piena di incongruenze e malafede.
La relazione extraconiugale di Manuela Bianchi
La difesa ha posto in evidenza il legame extraconiugale tra Manuela Bianchi e Dassilva, un aspetto fondamentale che avrebbe motivato parte delle azioni della donna. Questo elemento è stato analizzato con attenzione, mettendo in discussione la veridicità delle affermazioni di Bianchi riguardo alla sua versione dei fatti.
I rapporti familiari tra Bianchi, il marito e la suocera
Altro punto cruciale sollevato dalla difesa è stato quello dei rapporti di Manuela Bianchi con il marito Giuliano Saponi e la suocera Pierina Paganelli. Le dinamiche familiari e le tensioni con la suocera sono stati presentati come motivazioni indirette che avrebbero potuto influenzare il comportamento della donna, portandola a compiere azioni discutibili.
Intercettazioni e ricostruzione dell’omicidio
Un altro aspetto fondamentale della difesa riguarda le intercettazioni ambientali fatte nella sala d’aspetto della questura di Rimini. Inoltre, la difesa ha analizzato nel dettaglio la serata del 3 ottobre 2023, quando è avvenuto l’omicidio della 78enne. Le dichiarazioni di Manuela Bianchi sono state messe sotto la lente d’ingrandimento per scoprire eventuali incongruenze e contraddizioni.
Il ritrovamento del corpo e la nuova versione di Bianchi
La difesa ha sottolineato che la Bianchi ha cambiato la sua versione dei fatti solo dopo essere stata informata delle indagini e delle accuse di favoreggiamento. Inizialmente, la donna aveva minimizzato il suo coinvolgimento, ma successivamente ha affermato che Dassilva l’aveva avvisata della presenza del corpo nel garage. La difesa ha messo in dubbio questa testimonianza, ritenendola non credibile.
Materiale a supporto della tesi difensiva
A sostegno della sua tesi, la difesa ha prodotto una ventina di interviste televisive e tre consulenze tecniche su telefonate e intercettazioni foniche. Secondo i legali, questi elementi dimostrano ulteriormente la falsità delle dichiarazioni di Manuela Bianchi e mettono in evidenza la sua inattendibilità.
Minacce e paura per la vita della Bianchi
Manuela Bianchi ha spiegato che la decisione di raccontare “la verità” è stata influenzata dalle minacce ricevute dalla vicina di casa, Valeria Bartolucci. Secondo quanto dichiarato dalla donna, temeva per la sua vita e per quella di sua figlia e per ottenere protezione, avrebbe rivelato le informazioni sul caso.
Prossima decisione del gip
Il gip Vinicio Cantarini ora dovrà esaminare con attenzione sia le argomentazioni della difesa che quelle dell’accusa e prendere una decisione riguardo alla possibile scarcerazione di Dassilva. La risposta dovrebbe arrivare entro una settimana, con la speranza che le indagini possano finalmente fare chiarezza su un caso che ha scosso la comunità riminese.