Lunedì 12 maggio, alle ore 9, davanti al Tribunale di Rimini, è in programma una manifestazione di solidarietà per Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. A organizzare il sit-in è il canale YouTube “Eder McPallister”, che da mesi segue e commenta con costanza gli sviluppi del caso. L’iniziativa, regolarmente autorizzata dalla Questura, punta a dar voce a quanti, soprattutto sui social, continuano a ritenere Dassilva estraneo ai fatti.
Il promotore, in un recente video, ha invitato chi ha sostenuto l’idea a partecipare di persona: «Spero che chi ha chiesto questa manifestazione ora ci metta la faccia», ha dichiarato. Nessun coinvolgimento diretto è previsto da parte di Dassilva né dei suoi legali, Andrea Guidi e Riario Fabbri.
Dassilva in ospedale, ma potrebbe tornare in carcere a breve
Attualmente Dassilva si trova nel reparto psichiatrico dell’ospedale Infermi, dove è stato ricoverato dopo un grave crollo emotivo. Ha ricominciato a nutrirsi regolarmente e, secondo fonti vicine alla difesa, potrebbe essere trasferito nuovamente in carcere già nel fine settimana.
Indagini al bivio: si cerca un complice, nuovi sospetti sulla moglie
Le indagini sul delitto – 29 coltellate inferte nel sottoscala del condominio di via del Ciclamino – proseguono in una fase delicatissima. La Procura si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per Dassilva, ma nuovi elementi portano l’attenzione anche su un possibile complice.
Al centro delle ultime mosse degli inquirenti c’è Valeria Bartolucci, moglie dell’indagato. Conviveva con lui nello stesso stabile della vittima e ha già affrontato due interrogatori, l’ultimo il 6 maggio scorso. Anche in questa occasione si è avvalsa della facoltà di non rispondere, assistita dall’avvocato Chiara Rinaldi. Al vaglio della Procura c’è una conversazione intercettata nella quale la donna avrebbe raccontato a un’amica di essere stata invitata, la sera del delitto, a scendere in garage e ripulire il sangue accanto al cadavere. La versione contrasta con quella inizialmente fornita, secondo cui avrebbe dormito tutta la notte insieme al marito.
Le parole della criminologa Bruzzone
Sul fronte della difesa della Bartolucci è intervenuta la criminologa Roberta Bruzzone: «È una donna distrutta da un anno e mezzo di pressione mediatica. Stiamo valutando l’ipotesi di un ricovero in una struttura specializzata». Parole che testimoniano il clima psicologico pesante che circonda tutti i protagonisti della vicenda.
Possibili sviluppi: il Riesame e le ombre sul passato
Nel frattempo, il 15 maggio il tribunale del Riesame di Bologna deciderà sull’istanza di scarcerazione per Dassilva, dopo il “no” del giudice Vinicio Cantarini. Gli inquirenti, nel frattempo, indagano sull’identità di chi avrebbe potuto aiutare l’assassino a ripulire la scena del crimine.
Non viene dimenticato nemmeno il precedente incidente che coinvolse Giuliano Saponi, figlio della vittima, rimasto in coma dopo un’aggressione nel maggio 2023. Né i risvolti familiari: Dassilva aveva una relazione con Manuela Bianchi, moglie proprio di Giuliano. Lei stessa, oggi indagata per favoreggiamento, avrebbe omesso inizialmente di aver visto Dassilva il giorno del ritrovamento del cadavere.
Un caso che divide l’opinione pubblica
La manifestazione di lunedì si inserisce in un clima sempre più acceso. L’opinione pubblica è spaccata tra chi invoca giustizia per Pierina e chi, come i partecipanti al sit-in, crede che Louis Dassilva sia solo un capro espiatorio. Mentre la verità giudiziaria si costruisce nei fascicoli della Procura, quella mediatica continua a giocarsi a colpi di video, commenti e dirette social. E lunedì, per la prima volta, scenderà anche in piazza.