Rimini, tragedia sfiorata: cade un altro pino in viale Catullo

Tragedia sfiorata durante i lavori: nessun ferito, ma il caso riapre il dibattito sulla sicurezza delle alberature urbane. Ancora un pino a terra. Ancora un crollo improvviso. E ancora una volta, come a febbraio in viale dei Mille, tutto accade mentre sono in corso lavori stradali. È successo nella mattinata di giovedì 9 maggio in viale Catullo, quando uno dei grandi pini che costeggiano la carreggiata si è abbattuto al suolo pochi istanti dopo la rimozione dell’asfalto nell’area adiacente al tronco.

Immagine di repertorio

L’albero è collassato occupando l’intera sede stradale, la chioma si è adagiata sul muro che separa la strada dalla massicciata ferroviaria. Solo per una manciata di metri non è finito sui binari. Non ci sono stati feriti né danni a veicoli, complice il blocco della sosta e del traffico veicolare per via del cantiere attivo da giorni per il rifacimento dell’asse stradale.

Il “giallo” di un pino in salute… solo in apparenza

Secondo quanto riferito dal Comune, il pino non presentava segni evidenti di instabilità: era regolarmente censito da Geat e non risultavano prescrizioni per interventi urgenti. A detta degli agronomi intervenuti sul posto, la pianta sembrava godere di buona salute. Ma il cedimento è arrivato repentino, e la spiegazione, questa volta, si trova sotto terra.

“L’apparato radicale era compromesso”, spiegano i tecnici: poche radici, ancorate a un terreno sabbioso e privo di coesione. Un terreno fragile, incapace di sostenere il peso della pianta una volta che è stato rimosso lo strato di asfalto. Una dinamica già vista in viale dei Mille, dove analoghi lavori avevano fatto crollare un albero apparentemente integro.

Il rischio degli alberi invisibilmente instabili

Il caso di viale Catullo riaccende i riflettori su un problema che riguarda gran parte del patrimonio arboreo urbano: pini secolari piantati in epoche in cui non si teneva conto delle implicazioni urbanistiche moderne, oggi costretti a convivere con strade, marciapiedi, condotte e cantieri continui. Una convivenza difficile, che negli anni ha danneggiato profondamente gli apparati radicali di molte piante.

Ora l’amministrazione comunale ha avviato un’ispezione urgente su tutti gli alberi della zona. Gli agronomi stanno verificando la tenuta degli altri pini lungo il viale, valutando caso per caso eventuali rischi di cedimenti. Non si esclude l’abbattimento di altri esemplari, se le radici si riveleranno compromesse o pericolose.

Crolli silenziosi e il nodo della prevenzione

Il crollo di viale Catullo rilancia la questione: quanti alberi, apparentemente sani, nascondono debolezze strutturali invisibili a un primo sguardo? Il Comune da mesi sta procedendo con tagli mirati, sulla base di indagini condotte da agronomi certificati, ma i casi come questo dimostrano che non è sempre facile prevedere tutto.

Se in superficie un pino può apparire robusto, è nel sottosuolo che si cela la verità. E a volte basta una pala meccanica e pochi minuti di scavo per farla emergere con tutta la sua fragilità.