Useremo tutti gli spazi che mette a disposizione il regolamento”. Il gruppo consigliare del Partito dei socialisti e dei democratici avalla la domanda di una commissione d’inchiesta sulla vicenda Cassa di Risparmio di San Marino-Delta-Sopaf e annuncia, assieme a tutta l’opposizione, una battaglia senza esclusione di colpi nella seduta parlamentare della prossima settimana. Dalla riunione del gruppo consiliare e’ dunque scaturita all’unanimita’ la volonta’ di fare chiarezza.
Sotto la lente d’ingrandimento ci sono i comportamenti dei segretari di Stato Antonella Mularoni (Esteri) e Gabriele Gatti (Finanze), come emersi dal memoriale attribuito, finora senza smentite, all’ex presidente della banca Gilberto Ghiotti, ora agli arresti domiciliari. E con la coalizione Riforme e Liberta’, spiega il capogruppo del Psd, Claudio Felici, si sta studiando lo strumento consiliare per fare richiesta della commissione d’inchiesta.
C’e’ “piena convergenza”, commenta l’alleato Giovanni Lonfernini, consigliere per i Democratici di centro, sottolineando che, “la questione Crrsm vada posta all’attenzione del Consiglio Grande e Generale nella massima trasparenza e chiarezza”. E lo strumento ideale e’ proprio la commissione d’inchiesta. Il memoriale attribuito -finora senza smentite- all’ex presidente della banca, Gilberto Ghiotti, letto nella scorsa seduta parlamentare, ragiona Lonfernini, ha prodotto molte reazioni, sia a San Marino che in Italia.
Dalla conferenza stampa dei due esponenti di governo tirati in ballo, alle conferme ad alcune circostanze riportate relative ad incontri a Roma fra azionisti e Gatti da parte dei diretti interessati, Paolo Dal Pino e Vittorio Farina di Sopaf; dalle interrogazioni di alcuni parlamentari italiani (Elio Lannutti dell’Idv e Walter Vitali del Pd) alle prese di posizioni di diversi politici d’oltre confine.
Insomma “la governance di Crrsm, il suo futuro assetto e le responsabilita’ in gioco” vanno analizzate con la maggiore trasparenza possibile. Non distante la posizione di Sinistra Unita che dovrebbe prendere una decisione definitiva questa sera. E “la possibilita’- conferma il consigliere Ivan Foschi- e’ tenuta nella massima considerazione”
Dunque, nonostante alcune perplessita’ in alcuni consiglieri del Psd sulla buona riuscita della strategia, il dado e’ tratto. Il problema, a questo punto, e’ quello di trovare una sponda nella maggioranza per assicurarsi il voto favorevole in Consiglio Grande e Generale.
E Riforme e Liberta’ e’ fiduciosa che qualcosa succeda e convinta di trovare degli alleati nei partiti del Patto per San Marino che in passato hanno portato avanti delle battaglie forti per la legalita’ e la trasparenza. “Se vogliono essere coerenti- cosi’ la pensano gli esponenti del centrosinistra sammarinese- non potranno essere indifferenti verso questa iniziativa”.
Insomma l’opposizione si guarda in giro e lancia un appello alle coscienze dei singoli piu’ che dei partiti, facendo leva sul senso di responsabilita’. Bocche comunque cucite sui possibili alleati: troppo alta la posta in gioco per bruciarsi a pochi giorni dal prossimo Consiglio Grande e Generale.
Nonostante le perplessita’ di Tito Masi sul comportamento di Gatti, sembra molto difficile convincere l’ex alleato Alleanza Popolare, che annovera tra le sue file la stessa Antonella Mularoni, tirata in ballo dal memoriale. Inoltre, commenta il consigliere Tito Masi a titolo personale, “non la ritengo utile, visti anche i precedenti, in un momento come questo. E poi i fatti sono chiari”.
Tengono le carte coperte anche gli Europopolari, in un primo momento colpiti dalle conferme sugli incontri romani di Gatti. “Non mi sembra ci siano le condizioni- spiega Pier Marino Menicucci- una cosa e’ criticare l’atteggiamento del governo, ma per andare oltre servono ulteriori approfondimenti”.
A questo punto rimangono Noi Sammarinesi e Nuovo Partito socialista, che hanno fatto della moralita’ una vocazione, e Alleanza nazionale e Popolari. L’offensiva dell’opposizione non si fermera’ comunque all’affaire Crrsm-Delta-Sopaf. Sul tavolo verranno poste molte altre questioni su cui, secondo il centrosinistra, il governo “tira diritto” senza consultarsi, dagli accordi con l’Italia, in particolar modo quello sulle doppie imposizioni fiscali, al progetto politico del governo sul rilancio dell’economia sammarinese.