Cari sammarinesi, benvenuti al gran galà della politica nostrana, al circo dei mangiafuoco, dove anche i clown si travestono da coraggiosi domatori… E, ovviamente, il biglietto lo pagate voi, per un totale di circa 800 milioni di euro, mica bruscolini!
Tutto, come scritto giorni fa (leggi qui), ha inizio nella massima sede della millenaria democrazia biancazzurra, con il capogruppo di Repubblica Futura, Nicola Renzi che accusa il Segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati, di scorrazzare per mezzo mondo a spese dei sammarinesi… Ricordate il vecchio adagio biblico “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”? Renzi, evidentemente, no. Così, incassa un fragoroso e risonante: “Vergognoso è lei, che ha rubato a questo paese con la Cricca… Poi aspetteremo le indagini fino in fondo. Vediamo se lei c’entrava o non c’entrava, di quello che ha fatto la cricca quando eravate al governo voi”. Certo, un colpo a “salve”, ma di cannone!

La replica di Pedini non è stata un monologo da cabaret, ma una stilettata di “scimitarra”!, che fa ancora oggi tremare il Palazzo. Ormai, però, il pubblico, stanco di contare pecore mentre i lupi sbranano il pollaio, potrebbe smettere di applaudire. Specie oggi, dopo aver “ammirato” il quadro dipinto da Luca Lazzari – no, non io, un omonimo con la stessa voglia di smascherare la farsa -, un “affresco” da far invidia a Hieronymus Bosch: i politici di allora, troppo presi a giocare a briscola o a fare la conta dei sogni, mentre la “Cricca” si infilava nel “caveau” di Banca Centrale come un ladro in una casa senza porte. Lazzari ha aperto la strada ad un’inchiesta parlamentare, sparando un colpo di piccone contro il muro di gomma che da anni protegge i “pupi”, o i distratti… Applausi, ma il sipario non si alza ancora.
Anzi, ieri, qualcuno il sipario sembra aver cercato di riabbassarlo. Mi riferisco a Toc Toc – si dice satirico e vicino a RF – che ha regalato al Paese un colpo di scena: due pagine su L’Informazione, un publiredazionale al profumo di vendetta. Pedini Amati? Un guitto, un cacciatore da saloon che spara alle finestre dei sammarinesi. Sarcasmo a palate, ma zero risposte e tanto fumo che va a scurire ancor di più le “pesanti” ombre che offuscano il cielo di Repubblica Futura. Lui, il Federico, ovviamente, non s’è fatto pregare: su Facebook ha ruggito ancora, tacciando RF di “ossessione” e di usare questi fuochi d’artificio per sviare lo sguardo da Accordi UE, debiti e, soprattutto, dai processi in corso contro la “Cricca”. Il suo “Vergogna!” finale è un urlo che rimbalza fino al Titano.
Eppure, cari lettori, gli atti giudiziari emersi nel corso dei procedimenti contro la cosiddetta “galassia Banca CIS” cantano una melodia diversa e ben più avvincente di quella che potrebbe fare da sottofondo allo “snuff movie” di un avventato cacciatore di cinghiali. Cantano di responsabilità politiche evidenti del governo AdessoSm e, soprattutto, del suo partito cardine, Repubblica Futura appunto.
Già quando correva l’anno 2010, Antonella Mularoni (Ap, oggi RF) danzava con Gabriele Gatti (leggi qui), premendo su Bcsm in cerca di “comprensione” per Banca Partner, poi diventata Banca CIS… Poi, la seconda “strofa”, ovvero il traffico telefonico (leggi qui) tra il commissario oggi rinviato a giudizio con l’accusa di essere un sodale dell’associazione a delinquere, Alberto Buriani, Nicola Renzi, Mario Venturini (RF) e Monica Bollini, nei giorni della chiusura di Banca CIS. E il gran finale, con colpi di grancassa: le “raccomandazioni” (leggi qui) di Simone Celli al presidente di Banca Centrale per “fare più comunella” con gli stessi Renzi e Venturini. Non sono, questi, pettegolezzi da bar, sono righe di atti processuali.
RF tace, o meglio, contrattacca – per interposta “persona” – con la grazia di un elefante in cristalleria. Non acquista due pagine sui media per spiegare, per diradare le pesanti ombre che ne offuscano la storia recente. No, chi le acquista lo fa per gettare altro fumo… E allora, cari signori di RF, perché non vi giocate il tutto per tutto? Una bella commissione d’inchiesta, proposta da voi, per far luce su come la “Cricca” abbia trasformato la vigilanza bancaria in un “teatrino di burattini” e certi decreti decreti legge o governativi in “cambiali” girate a Banca CIS. Il tutto mentre eravate al timone di Adesso.sm, troppo distratti – come ricordato da Luca Lazzari in Aula – a contare le stelle o le poltrone.
Nessun indagato tra voi, dite? Vero, ma non vedere, non sentire e non fermare il malaffare è una colpa che “puzza” di insostenibile gravame politico.
La giustizia penale è una cosa, la responsabilità davanti al popolo un’altra. E quel popolo – che pure sarà curioso di sapere perchè una pallottola è finita nel lampadario di una famiglia sammarinese – con un debito che gli stringe il collo, vuole sapere da voi di RF ben altro: che ci stavate a fare lassù, nella seconda metà del decennio scorso, nelle stanze che contano del Palazzo, mentre la “Cricca” distruggeva il sistema bancario e quindi, indirettamente, svuotava le casse pubbliche della Repubblica?
In questo teatro delle ombre e del fumo negli occhi, quindi, il finale è ancora da scrivere. RF potrebbe stupirci, scendere in platea e affrontare i fischi. Oppure restare sul palco, a recitare la parte di chi preferisce il chiasso alla verità. A voi la mossa, signori. Noi, quaggiù, abbiamo ormai finito le monetine da lanciare – metaforicamente s’intende – per questo sempre più patetico, sterile e inutile spettacolo.
Enrico Lazzari