In Italia, un bambino su tre tra i 6 e i 10 anni usa lo smartphone ogni giorno. Il dato è allarmante: nel 2018 era meno di uno su cinque. Oggi supera il 32%, con picchi del 44,4% al Sud e nelle Isole, contro il 23,9% registrato al Nord. A dirlo è Save the Children, che lancia una campagna nazionale sull’educazione digitale, per promuovere un uso più consapevole e sicuro della rete tra i più giovani.
Il fenomeno non riguarda solo i più piccoli: tra gli 11 e i 13 anni, oltre sei preadolescenti su dieci hanno almeno un profilo social, nonostante la legge imponga limiti d’età per il trattamento dei dati online. Il 35,5% gestisce più account, mentre un altro 26,8% ne ha almeno uno.
Una guida per adulti consapevoli e genitori più presenti
La nuova campagna si basa su un documento di ricerca dal titolo “Educare al digitale. Dati utili per adulti consapevoli”, redatto dal Polo Ricerche di Save the Children. L’obiettivo è supportare genitori, insegnanti e figure educative nel ruolo sempre più delicato di accompagnamento digitale.
La guida, articolata per fasce d’età (5–8, 9–11 e 12–14 anni), offre consigli pratici e regole comportamentali, dalla scelta dei contenuti alla configurazione dei profili social, fino alla protezione dell’identità online.
Una campagna tra scuola, famiglia e piattaforme digitali
Non solo famiglie: Save the Children richiama anche il ruolo delle scuole e delle grandi piattaforme digitali, alla luce delle nuove responsabilità introdotte dal Digital Services Act europeo. La campagna, sostenuta da Rai per la Sostenibilità – ESG, si articolerà dal 10 al 13 aprile con giornate di sensibilizzazione sui canali RAI, interventi educativi e video informativi.
Tra i volti noti coinvolti: Cesare Bocci e Tosca D’Aquino, entrambi testimonial della campagna. Particolare impatto ha avuto il video esperimento “La recita con un fine”, dove genitori ignari assistono a una performance dei figli che, in musica, raccontano i rischi e le opportunità del digitale.